lunedì 5 novembre 2012

Messaggi pubblicitari per il caro defunto...



Tutto passa attraverso la comunicazione che, laddove mira a diffondere messaggi commerciali, assume la forma di pubblicità.
Le nostre città ne sono piene, ogni giorno ci troviamo immersi in una marea di stimoli sensoriali e comunicativi che il noto studioso della comunicazione Todd Gitlin definiva "brusio dell'insignificante".




Ognuno di noi rappresenta un target da mirare e colpire con un'infinità di messaggi, di spot, di lusinghe informative gran parte delle quali non destano neppure il nostro potenziale interesse.
Non le chiediamo ma sono lì, pronte a richiamare la nostra distratta e assuefatta attenzione con l'obiettivo evidente di convincerci a fare nostro quel determinato prodotto.
È evidente che in un tale mercato comunicativo si debba richiamare l'attenzione con immagini e slogan capaci di differenziarsi e di elevarsi sopra la marea di informazioni.
Su questo terreno i pubblicitari impegnano le loro risorse professionali e cognitive per offrire al committente un prodotto capace di portare gli auspicati frutti.
Evidentemente ci sono "prodotti" indispensabili alla nostra esistenza ma ciò non li esime dal proporsi comunque, prepotentemente e in modo convincente al pubblico. L'elevato numero di varianti e di case produttrici creano una competizione senza fine e senza tregua, per i loro sforzi promozionali e per la nostra capacità ricettiva.
E allora, in presenza di un'ampia gamma di offerte, a fare la differenza è la capacità di colpire l'individuo, di richiamare la sua curiosità e quindi, una volta preda dello slogan attrattivo, di offrire un messaggio e un prodotto.
Ovviamente ci sono ambiti nei quali le difficoltà di commercializzare quell'articolo o servizio sono maggiori, andando a toccare aspetti molto delicati della vita. E non solo della vita.
Ecco che allora tutto diviene più complicato in quanto bisogna muoversi sul terreno della sensibilità ma senza rinunciare a lanciare in maniera decisa il proprio messaggio commerciale.
Sino a qualche anno fa il tema della morte e dei servizi collegati al caro defunto erano promossi in punta di piedi, con anonimi manifesti pubblicitari composti da solo testo, con caratteri sobri, su sfondi monocolore. Esclusi slogan ad affetto e immagini, a favore di poche parole per garantire la serietà della ditta, il senso di rispetto per quel delicato momento, la reperibilità 24 ore su 24 anche perché certi eventi non sono programmabili.
Poi con il tempo le esigenze e forse ancor più le tendenze comunicative cambiano e si compie un passo in avanti omologando quel messaggio a tanti altri.
L'effetto è sicuro perché mentre con i manifesti monocolore tendevamo a girarci dall'altra parte per un impulso scaramantico, senza voler conoscere né dettagli né prezzi, invece con uno simile a tanti altri finiamo per osservarlo e leggerlo, recependo così il messaggio. 
Dunque i pubblicitari del caso hanno raggiunto il loro scopo e quello dei committenti.
In questo periodo le strade di Roma sono tappezzate da un manifesto che, a un primo sguardo, potrebbe comunicare chissà quanti altri messaggi.
Fondo rosso, una mensola con un orologio, una pianta e in mezzo un'urna dorata. Sopra lo slogan "Sicuri di non avere estranei in casa?".
Non si tratta della pubblicità di un impianto di allarme né di chissà quale altra diavoleria moderna. Semplicemente della gestione di un momento particolare, richiamando in questo modo alla necessità di affidarsi a ditte serie per evitare episodi spiacevoli come lo scambio di ceneri.
E, se ci pensiamo bene, non c'è poi niente di sconvolgente in una realtà che è antica come l'uomo (“Polvere tu sei e in polvere tornerai!” - Genesi 3, 19) semmai abbiamo l'ennesima conferma di come, è proprio il caso di dirlo, la pubblicità sia divenuta l'anima del commercio.

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