Nasce ad Assisi il decalogo per una comunicazione improntata
alla correttezza e alla responsabilità,
uno strumento per giornalisti ma non solo, in considerazione
del fatto che la diffusione di notizie non
“Il manifesto di Assisi contro i muri mediatici”, nato dalla
collaborazione tra l’associazione Articolo 21 e la rivista San Francesco, è
stato al centro di due giorni di assemblea - il 29 e 30 settembre - presso la
Sala stampa del Sacro Convento.
Oltre duecento i firmatari del documento, sottoscritto anche
da San Bonaventura informa, e che racchiude al primo punto la filosofia per una
informazione rispettosa: «Non scrivere degli altri quello che non vorresti
fosse scritto di te».
Un rapido cambiamento, non solo tecnologico ma soprattutto
sociale, ha rivoluzionato in pochi anni il sistema di accesso alle notizie,
facendo venir meno il fondamentale ruolo di mediazione e di verifica spettante al
giornalista. Un meccanismo che ha lasciato il passo a una proliferazione
incontrollata di informazioni e allo sviluppo delle fake news che stanno
“infettando” il circuito informativo, non solo diffondendo notizie false ma
anche erodendo progressivamente la fiducia verso il mondo dei media.
Di pari passo si registra una crescente violenza che, soprattutto
sui social network, sta soppiantando il dialogo costruttivo e pacato con
atteggiamenti basati su insulti e intimidazioni.
Il decalogo - che getta anche una luce sulle zone buie come
la mafia, le periferie dimenticate e tutti i tentativi di imbavagliare la
libera informazione - prosegue con altri capisaldi di una informazione corretta
come «Non temere le rettifiche», «Dai voce ai più deboli», «Impara a dare i
numeri», «Le parole sono pietre, usale per costruire ponti», «Diventa scorta
mediatica della verità», «Non pensare di essere il centro del mondo», «Il web è
un bene prezioso, sfruttalo in modo corretto», «Connettiti con le persone», «Porta
il messaggio nelle nuove piazze digitali». Citando, proprio al decimo punto,
l’esempio di san Francesco di Assisi che «operò una rivoluzione, portando il
messaggio dalle chiese alle piazze», con l’invito, oggi, a «incarnare una nuova
rivoluzione, portando il messaggio dalle piazze alle nuove agorà».
Da San Bonaventura informa n. 56 - settembre 2017
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