Il 23 marzo del 1945 nasceva Franco Battiato, un genio nel panorama musicale italiano, un uomo di straordinaria cultura e sensibilità.
Cominciai ad incuriosirmi con il disco "La voce del padrone", era il 1981 ed ero giovanissima, forse anche troppo per un'opera così complessa.
Ricordo sempre la cassetta Basf che mi registrò un caro amico e che conservo ancora come un prezioso cimelio.
La ascoltavo e riascoltavo, ogni volta cresceva l'interesse e la passione per questo artista.
E così cominciai a comprare i dischi, uno dopo l'altro, sino alla realizzazione del sogno di incontrarlo e intervistarlo.
E oggi? Continuo ad ascoltarlo e a comprendere sempre più la sua bellezza. Leggere e ascoltare le grandi menti è un cammino continuo su strade che magari non avremmo mai percorso da soli, è un volgere lo sguardo verso quegli orizzonti infiniti che ci aiutano o forse illudono di comprendere la vita, offrendoci preziose chiavi di lettura, il giusto approccio al dubbio e pure consolatorie risposte.
Un orizzonte che profuma di amore e di cui c'è tanto bisogno oggi. Facendoci capire che la vita, come sostiene Ermes Ronchi, non può essere statica ma estatica, ovvero non contempla quel diffuso immobilismo dello sguardo su sè ma deve muoversi verso l'altro, possibilmente accompagnati dal sentimento dell'empatia. Gettando uno sguardo di premura verso tutto ciò che sta attorno a noi. Francescanamente parlando, direi l'ambiente e tutte le creature che lo popolano.
Franco Battiato ci ha spiegato indubbiamente anche la vita e il sentimento dell'amore perché, in fondo, il segreto sta nel comprendere che ognuno può dire a Dio, a un'altra persona, a ogni essere che sta sulla terra "ho bisogno della tua presenza per capire meglio la mia essenza".
Nessun commento:
Posta un commento