La fraternità batte di gran lunga lo spirito di competizione
e a dimostrarlo è la foto di rito scattata prima della recente partita di calcio tra i
frati minori conventuali del Collegio internazionale “Seraphicum” e i frati
minori cappuccini del Collegio internazionale “San Lorenzo da Brindisi”.
A colpire subito è la disposizione dei giocatori, non separati a seconda della casacca di appartenenza (le tonache, anch’esse differenti tra i due Ordini, erano rimaste negli spogliatoi) ma uniti in una foto di gruppo, nella consapevolezza di vestire sì due maglie di colore differente - blu i frati-calciatori del Seraphicum e rossa quelli del San Lorenzo da Brindisi - ma di essere accumunati dallo stesso carisma e da un forte spirito di fratellanza.
Il che non significa risparmiarsi sul campo e in quella sfida giocata in due tempi di 30 minuti ciascuno, con la vittoria per 6 a 1 dei frati studenti del Seraphicum.
La squadra dei frati minori conventuali, accompagnata dal
rettore-calciatore fra Adam Mączka, ha terminato il primo tempo sul risultato
di 3 a 1, migliorando le proprie prestazioni nella seconda mezzora sino a
chiudere con una netta vittoria che ha visto andare a rete fra Ionuț Totu, fra
Obed Sesa e fra Francis Mulenga, artefici ognuno di una doppietta. A
ricostruire questa particolare giornata di sport all’insegna della fratellanza,
è fra Marian Croitoru, rumeno e studente del primo anno di Teologia alla
Pontificia Facoltà “San Bonaventura”, anch’egli impegnato sul campo da gioco
assieme ai confratelli.
“La nostra squadra di calcio - spiega - era stata invitata
dai frati minori cappuccini per questa sfida. Arrivati al San Lorenzo siamo
stati accolti dal saluto di Pace e Bene del loro rettore. Prima di iniziare la
partita, i capitani delle squadre hanno presentato i rispettivi
frati-calciatori, dopo di che entrambi i rettori hanno salutato la squadra
avversaria e tenuto un breve discorso sulla nostra fraternità
conventuale-cappuccina”. Al fischio finale è seguito un momento di convivialità
nel collegio dei cappuccini, per uno scambio tra i giovani frati e per
rinsaldare il rapporto come appartenenti alla grande famiglia francescana.
“Ovviamente - conclude fra Marian - abbiamo ricambiato
l’invito per una nuova partita da giocare questa volta al Seraphicum e che
disputeremo l’anno prossimo. Ringraziamo Dio per l’opportunità di stare insieme
con i nostri fratelli cappuccini e di condividere anche così il comune carisma
francescano”.
Da San Bonaventura informa n. 64 - maggio 2018
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