Stiamo vivendo le ultime ore di questo 2025. Un anno che, come tutti gli altri, ha dato e ha tolto. Spesso non per "mano sua" ma nostra, esseri incapaci di godere dell'immenso dono della pace.
Il 2026 non è che il prosieguo della (nostra) storia e quel passaggio di anno rappresenta solo una convenzione con cui si misura il tempo.
Davanti abbiamo gli stessi cammini della vita, a noi saperli percorrere con la giusta velocità, sapendo fare delle soste per guardarsi dentro e attorno, per alleggerire lo zaino quando diventa troppo pesante, per saper ammirare-apprezzare-ringraziare per quanto di bello ci contorna, impegnandoci a rendere migliore questo mondo, partendo dal proprio microcosmo.
In questa giornata è consuetudine fare gli auguri.
Partirei innanzitutto da un "Te Deum" per ringraziare il bon Signore di quanto ci ha concesso di vivere.
Quanto agli auguri, auguro a tutti voi e a me stessa di essere liberi e di gustare la leggerezza della libertà.
Libertà di essere sempre se stessi, libertà di non omologarsi ai pensieri prefabbricati e dominanti, libertà di dire quello che si pensa senza il timore dei giudizi altrui, libertà di ascoltare il cuore, libertà di non essere quello che ci suggerisce la società, in particolare attraverso la compagnia spesso ingannevole dei social, libertà di osare, libertà di amare e, soprattutto, di sognare perché spesso i progetti folli sono quelli più realistici.
Nel 2026 si celebrerà l'ottavo centenario della morte di Francesco d'Assisi. Un anno importante per chi ha un cuore francescano. E allora l'ultimo mio augurio in questo 2025 è anche quello di incontrare san Francesco, grande maestro di libertà nell'essere e per essere profondamente se stessi.
Auguri a tutti di ogni bene!
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