
Il presepe dovrebbe essere il nostro "rifugio" per chiedere forza e per ringraziare.
Quest'anno, in pieno dibattito-polemica sull'opportunità di allestire i presepi in scuole e luoghi pubblici, ho scelto un passo della "Vita Prima" di fra Tommaso da Celano, il primo biografo di san Francesco.
Fra Tommaso ci ricorda come fu proprio il Poverello di Assisi a voler "fare memoria di quel Bambino che è nato a Betlemme, e in qualche modo intravedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato; come fu adagiato in una mangiatoia e come giaceva sul fieno tra il bue e l'asinello".
Auguri di cuore!
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