mercoledì 1 aprile 2015

Un contributo per l'evangelizzazione dell'Asia

Condivisione, fratellanza ed evangelizzazione sono i cardini dell’Istituto francescano di studi asiatici che sta muovendo i primi passi alla Pontificia Facoltà Teologica “San Bonaventura”.

Un progetto dai vasti orizzonti, animato dallo spirito di servizio alla Chiesa, per contribuire a un’opera di inculturazione della fede cristiana e, in particolare, del carisma francescano nei territori asiatici.

L’idea è del frate-ingegnere vietnamita fra Dinh Anh Nhue Nguyen, docente di Esegesi e Teologia biblica oltre che vice preside della Facoltà. Una intuizione attorno alla quale fra Nguyen lavorava da tempo e che ha avuto un decisivo input con l’assegnazione del “Carlo Maria Martini International Award”, attribuito l’anno scorso dall’omonima Fondazione allo stesso fra Nguyen e a due suoi collaboratori per il libro The Bible and Asian Culture che uscirà, in lingua inglese, per la fine dell’anno accademico.

Il nuovo Istituto, dall’acronimo FIATS - Franciscan Institute for Asian Theological Studies - intende costituire una sorta di ponte tra Roma e l’Asia, tra il centro della cristianità e una periferia geografica dove i francescani hanno molto da dare per l’inculturazione della fede e del proprio carisma.
La vocazione interculturale del Seraphicum, il francescanesimo e l’attenzione di papa Francesco alle
periferie sono i tre capisaldi del progetto che ha nella Facoltà “San Bonaventura” la testa di ponte e nell’Ordine dei Frati minori conventuali il pieno sostegno. L’attenzione ai differenti contesti internazionali e interculturali è insita nella missione del Seraphicum che, come centro universitario retto dai Frati minori conventuali, è caratterizzato proprio da una grande ricchezza multiculturale, testimoniata dalla presenza di frati provenienti da oltre venti Paesi.

Il secondo aspetto che caratterizza il progetto è, dunque, il carisma francescano che connota l’Istituto come un organismo improntato alla fratellanza, all’andare incontro alle differenti realtà, alla condivisione che, nella fattispecie, si tradurrà in un sostegno ai frati asiatici che desiderino svolgere i loro studi nelle realtà accademiche pontificie, nella pubblicazione e messa in rete di ricerche e riflessioni, nello scambio di esperienze sulla vita di fede e sull’inculturazione della stessa nei differenti contesti sociali e culturali.

Il terzo aspetto caratterizzante l’Istituto si rispecchia nell’attenzione di papa Francesco alle periferie e, al contempo, proprio alla realtà asiatica, meta di un recente viaggio apostolico che ha toccato Sri Lanka e Filippine e durante il quale papa Bergoglio ha parlato dell’Asia come “futuro della Chiesa”.
Un futuro lontano se dovessimo guardare esclusivamente ai numeri relativi alla componente cattolica ma assai promettente in termini di potenzialità e di freschezza della fede, come emerso proprio durante il viaggio di papa Francesco.

Terreno che appare, per molti aspetti, finalmente pronto a dare i propri frutti ed è significativo a questo proposito anche il progetto per l’apertura in Vietnam della prima università cattolica di teologia. Se il processo di maturazione di questi attesi sviluppi richiederà i propri tempi, è ben evidente la consapevolezza sull’importanza di offrire, da subito, una solida base in termini teologici ma anche di consapevolezza sulla propria fede e missione.

“La Chiesa in Asia cresce di numero ma rimane una minoranza, seppur significativa - commenta fra Nguyen - e in ogni modo crediamo che oggi, nel mondo caratterizzato dal pluralismo, sia necessario creare una solida base di riflessione teologica e della fede che sia inculturata nei differenti contesti.
Questo può avvenire tramite il ministero umile della ricerca, della riflessione, della formazione e dello scambio fraterno”.

Ecco il punto di forza del neo Istituto del Seraphicum che rappresenta anche una sorta di sperimentazione per un modello che potrebbe trovare futuri sviluppi in altre aree particolarmente rilevanti come l’Africa. Lo spirito di fraternità, che anima la sua costituzione e che ne caratterizzerà le dinamiche, rappresenta anche un volano per il progressivo coinvolgimento di tutte le famiglie francescane presenti in diverse regioni asiatiche e che potranno dare un valido contributo a questa opera di evangelizzazione così che diventi sempre più capillare ed efficace.

I primi passi dell’Istituto, oltre a stringere queste sinergie, si muoveranno nella direzione di uno scambio continuo e coordinato con gli ex studenti che al Seraphicum hanno conseguito i titoli accademici e che stanno svolgendo la loro missione nelle terre asiatiche. Si tratta di un primo e concreto punto di partenza per attivare, incentivare e divulgare tutte quelle ricerche accademiche, studi e riflessioni frutto delle variegate esperienze di vita e di fede nel contesto asiatico.

Un considerevole supporto alla circolazione di idee e lavori sarà offerto dalla rete internet che rappresenterà la vera struttura di collegamento tra le varie esperienze, anche quelle più periferiche, che potranno in questo modo acquisire una propria centralità nel contesto accademico e di fratellanza.
Proprio su queste strade viaggerà la testata Franciscan Asian Annual Book, una sorta di “newsletter aperta” a disposizione dei francescani asiatici che offrirà, a cadenza annuale, i frutti di questa opera di raccordo e di riflessione a vantaggio dell’evangelizzazione e dell’inculturazione della fede e del francescanesimo.



Articolo pubblicato da San Bonaventura informa

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