giovedì 3 gennaio 2013

Assisi e la pace come sogno realizzabile


Ogni personale pellegrinaggio di pace guarda ad Assisi, al carisma di san Francesco per attingere alla credibilità della "sua" Verità, per farla propria e per divenire coerenti e veri operatori di pace. 
La pace è una delle questioni maggiormente trasversali in termini geografici, epocali, ideologici, religiosi. 
È il cardine della convivenza con gli altri e prima ancora con se stessi.
Proprio il tema della pace è stato al centro, il primo giorno dell'Anno, della 46ª Giornata mondiale istituita da papa Paolo VI e svoltasi per la prima volta nel 1968.
Di pace parla anche un nuovo libro, appena uscito, dal titolo "Prima e dopo Assisi. Cristianesimo, cultura, religioni".
La pubblicazione (Editoriale italiana 2000) riporta i contributi di Massimo Borghesi, Rocco Buttiglione, Cristina Demezzi, Kdzislaw J. Kijas, Piero Marini, Andrea Riccardi e della sottoscritta.

Un testo che muove dall'incontro voluto da Benedetto XVI il 27 ottobre dell'anno scorso, richiamando ad Assisi, città mondiale della pace, i rappresentanti delle altre religioni e, per la prima volta, anche una delegazione di non credenti “persone alle quali non è stato dato il dono del poter credere e che tuttavia cercano la verità” come le ha definite papa Ratzinger.
Una cinquantina i Paesi aderenti all'iniziativa, oltre trecento i rappresentanti delle altre religioni presenti nella città di Francesco per una giornata di riflessione e confronto, lontani da ogni sincretismo ma intenzionati a guardare nella stessa direzione del bene comune.
Non una data a caso ma il venticinquesimo anniversario del primo incontro voluto - coraggiosamente - da Giovanni Paolo II in una fase storica che vedeva ancora una netta contrapposizione tra i Paesi dell'est e dell'Ovest, in un'Europa vittima di asfittiche democrazie, divisa da muri e cortine di ferro. Non meno significativo il successivo incontro, quello del 24 gennaio del 2002, a pochi mesi dall'attentato alle Torri Gemelle di New York che mise, di fatto, un generale interrogativo sul futuro dei rapporti interreligiosi.
L'incontro di ottobre ha coinciso anche con il decimo anno da quella terribile ricorrenza, imprimendo un significato ancora più forte al tema della giornata "Pellegrini della verità, pellegrini della pace".
L'esperienza ha ormai insegnato che gli incontri di Assisi non sono mai fini a se stessi ma lasciano un seme che attende di far sbocciare i suoi frutti, quegli operatori di pace (questo il tema della Giornata mondiale di pochi giorni fa) "che amano, difendono e promuovono la vita umana in tutte le sue dimensioni: personale, comunitaria e trascendente - ha scritto papa Benedetto -. La vita in pienezza è il vertice della pace. Chi vuole la pace non può tollerare attentati e delitti contro la vita".
Un concetto pieno, complesso ed essenziale del termine pace che richiama ancora le parole proferite dal papa meno di tre mesi fa, quando ricordava le diffuse nuove forme di violenza come il terrorismo e l'assenza di Dio. Il primo come braccio armato di una follia che si fa scudo della religione, negandone così la vera natura, il secondo come perdita di umanità e venir meno del rispetto delle norme, riconoscendo come centro della propria esistenza solo se stessi. Una visione del mondo basata sulla ricerca sfrenata di ricchezze e poteri, a qualsiasi costo, nel quale - aveva detto Benedetto XVI - “la violenza diventa cosa normale, la pace è distrutta e in questa mancanza di pace l’uomo distrugge se stesso”.
La pubblicazione, in una "continuazione storica e intellettuale di questi grandi eventi di Assisi" affronta numerosi aspetti: l'eredità francescana e la sua valenza nella contemporaneità, la complessità del mondo di oggi segnato dal multiculturalismo, la lettura alla luce della fede e della ragione, il senso della preghiera che ha reso Francesco simbolo del dialogo e della pace, come lo stesso Francesco si è confrontato con le diverse culture del tempo, la rilettura di quelle giornate, lo spirito di Assisi e la Comunità di Sant'Egidio.
Con un obiettivo diffuso e trasversale proprio come la pace per "rivivere un sogno che continua e diviene sempre più realtà: ognuno insieme all'altro e non più contro l'altro". (eli)



(Editoriale italiana 2000 - http://www.editoriale.it/Objects/Pagina.asp?ID=292)

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