Ogni
personale pellegrinaggio di pace guarda ad Assisi, al carisma di san Francesco
per attingere alla credibilità della "sua" Verità, per farla propria
e per divenire coerenti e veri operatori di pace.
La
pace è una delle questioni maggiormente trasversali in termini geografici, epocali,
ideologici, religiosi.
È il
cardine della convivenza con gli altri e prima ancora con se stessi.
Proprio
il tema della pace è stato al centro, il primo giorno dell'Anno, della 46ª Giornata
mondiale istituita da papa Paolo VI e svoltasi per la prima volta nel 1968.
Di
pace parla anche un nuovo libro, appena uscito, dal titolo "Prima e dopo
Assisi. Cristianesimo, cultura, religioni".
La
pubblicazione (Editoriale italiana 2000) riporta i contributi di Massimo
Borghesi, Rocco Buttiglione, Cristina Demezzi, Kdzislaw J. Kijas, Piero Marini,
Andrea Riccardi e della sottoscritta.
Un
testo che muove dall'incontro voluto da Benedetto XVI il 27 ottobre dell'anno
scorso, richiamando ad Assisi, città mondiale della pace, i rappresentanti
delle altre religioni e, per la prima volta, anche una delegazione di non
credenti “persone alle quali non è stato dato il dono del poter credere e che
tuttavia cercano la verità” come le ha definite papa Ratzinger.
Una
cinquantina i Paesi aderenti all'iniziativa, oltre trecento i rappresentanti
delle altre religioni presenti nella città di Francesco per una giornata di
riflessione e confronto, lontani da ogni sincretismo ma intenzionati a guardare
nella stessa direzione del bene comune.
Non
una data a caso ma il venticinquesimo anniversario del primo incontro voluto -
coraggiosamente - da Giovanni Paolo II in una fase storica che vedeva ancora
una netta contrapposizione tra i Paesi dell'est e dell'Ovest, in un'Europa
vittima di asfittiche democrazie, divisa da muri e cortine di ferro. Non meno
significativo il successivo incontro, quello del 24 gennaio del 2002, a pochi
mesi dall'attentato alle Torri Gemelle di New York che mise, di fatto, un
generale interrogativo sul futuro dei rapporti interreligiosi.
L'incontro
di ottobre ha coinciso anche con il decimo anno da quella terribile ricorrenza,
imprimendo un significato ancora più forte al tema della giornata
"Pellegrini della verità, pellegrini della pace".
L'esperienza
ha ormai insegnato che gli incontri di Assisi non sono mai fini a se stessi ma
lasciano un seme che attende di far sbocciare i suoi frutti, quegli operatori
di pace (questo il tema della Giornata mondiale di pochi giorni fa) "che
amano, difendono e promuovono la vita umana in tutte le sue dimensioni: personale,
comunitaria e trascendente - ha scritto papa Benedetto -. La vita in pienezza è
il vertice della pace. Chi vuole la pace non può tollerare attentati e delitti
contro la vita".
Un
concetto pieno, complesso ed essenziale del termine pace che richiama ancora le
parole proferite dal papa meno di tre mesi fa, quando ricordava le diffuse
nuove forme di violenza come il terrorismo e l'assenza di Dio. Il primo come
braccio armato di una follia che si fa scudo della religione, negandone così la
vera natura, il secondo come perdita di umanità e venir meno del rispetto delle
norme, riconoscendo come centro della propria esistenza solo se stessi. Una
visione del mondo basata sulla ricerca sfrenata di ricchezze e poteri, a
qualsiasi costo, nel quale - aveva detto Benedetto XVI - “la violenza diventa
cosa normale, la pace è distrutta e in questa mancanza di pace l’uomo distrugge
se stesso”.
La
pubblicazione, in una "continuazione storica e intellettuale di questi
grandi eventi di Assisi" affronta numerosi aspetti: l'eredità francescana
e la sua valenza nella contemporaneità, la complessità del mondo di oggi
segnato dal multiculturalismo, la lettura alla luce della fede e della ragione,
il senso della preghiera che ha reso Francesco simbolo del dialogo e della pace,
come lo stesso Francesco si è confrontato con le diverse culture del tempo, la
rilettura di quelle giornate, lo spirito di Assisi e la Comunità di
Sant'Egidio.
Con
un obiettivo diffuso e trasversale proprio come la pace per "rivivere un
sogno che continua e diviene sempre più realtà: ognuno insieme all'altro e non
più contro l'altro". (eli)
(Editoriale italiana 2000 - http://www.editoriale.it/Objects/Pagina.asp?ID=292)
Nessun commento:
Posta un commento