Che dire di questo 2020 che ci sta lasciando?
Di certo non si è fatto amare, ci ha messi in ginocchio, feriti, disorientati.
È anche vero che ho sempre attribuito al calendario un significato convenzionale, ritenendo il tempo una successione di giorni. Ma quest'anno vorrei una cesura netta tra il vecchio e il nuovo.
Che insegnamento trarne? Nel tanto che ci ha tolto, dobbiamo fare tesoro e mettere a frutto questa esperienza che ha mostrato la nostra vulnerabilità, la necessità di dare niente per scontato, l'importanza della normalità.
La pandemia ci ha fatto comprendere che non siamo isole ma viviamo in un ecosistema fatto di connessioni dove è fondamentale la responsabilità dell'uno verso l'altro.
Cosa augurarci? Il desiderio, quest'anno, non può essere che comune: uscire da questo incubo e tornare a vivere pienamente, a relazionarci fuori dagli schermi sui quali abbiamo dovuto trasferire le nostre vite. Abbiamo bisogno di riprendere a tessere relazioni, ognuno con i propri "colori" per uscire da questo quadro monocromatico.
E allora AUGURI per un 2021 in cui si possa tornare ad abbracciarci, a viaggiare, a stupirci come bambini, nati a nuova vita!
E allora AUGURI per un 2021 in cui si possa tornare ad abbracciarci, a viaggiare, a stupirci come bambini, nati a nuova vita!
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