lunedì 20 aprile 2020

NELLA NEBBIA DELL'INCERTEZZA

Nebbia, tanta nebbia è quella nella quale sembra di essere avvolti, a dispetto della stagione primaverile e delle belle giornate che dovrebbero sempre più far spalancare lo sguardo sulla stagione estiva che ci attende a breve. E invece, in questa emergenza sanitaria, sembra mancarci proprio la possibilità di guardare lontano, di programmare, di vivere con entusiamo un'attesa, un incontro, una vacanza, un ritrovo tra amici. 
Ci ho pensato tanto oggi, dopo che la Sala Stampa della Santa Sede ha diffuso una nota del direttore Matteo Bruni con la quale si comunica il rinvio di un anno dell'incontro mondiale delle famiglie con papa Francesco (previsto a Roma l'anno prossimo) e della Giornata Mondiale della Gioventù (Lisbona, agosto 2022), eventi rimandati rispettivamente al giugno del 2022 e all'agosto del 2023.

Navighiamo a vista, non riusciamo a prevedere bene le insidie che potremmo trovare lungo la rotta perché questo nemico invisibile non si conosce e quindi bisogna procedere con grande cautela, a piccoli passi, pronti a fermarsi nel caso dovesse riprendere forza.

Questa prolungata incertezza, questo cambiamento profondo delle nostre abitudini, questa limitazione della libertà e spontaneità, avrà ripercussioni anche sul piano psicologico. Pensare a un evento bello che ci attendeva, anche il più semplice, senza grandi pretese, era un momento rigenerante nelle nostre giornate, segnava uno stacco nei ritmi serrati del lavoro, apriva una prospettiva di dedicarsi ai nostri interessi, la possibilità di ritrovare pienamente se stessi, nei luoghi e con le persone che amiamo.

Non potremo farlo per un po', dovremo stare alle regole, senza troppo programmare, senza grandi aspettative. Dovremo imparare a trovare rotte differenti, a crearci altre attese, a reinventare i percorsi della nostra fantasia, a trovare linfa in modi tutti da costruire.

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