Il 13 febbraio si celebra la Giornata mondiale della Radio. 
Il mio primo e grandissimo amore, così forte e travolgente da farmi abbandonare l'idea di diventare veterinaria e di convincermi che la mia vita doveva essere dedicata al giornalismo. Lì stanno le mie radici professionali.
Avevo 13 anni quando entrai per la prima volta a Radio Forte dei Marmi e ne rimasi profondamente affascinata.
Questa Radio mi ha permesso di fare anni di gavetta, lì ho trovato i miei primi maestri, la possibilità di mettermi alla prova nonostante la giovanissima età, la libertà di sperimentare, di crescere, di costruire programmi, di vivere un'esperienza straordinaria in una vera e propria famiglia.
La radio è uno strumento privilegiato per apprendere il lavoro giornalistico, richiedendo innanzitutto la capacità di raccontare quanto - coloro che stanno al di là dell'apparecchio - non possono vedere.
La radio insegna la prontezza, ad essere incalzante, a riempire ogni vuoto, a tenere il ritmo.
La radio è una di quelle passioni che, una volta provata, non puoi dimenticare.
Così, come i grandi amori, Radio Forte dei Marmi è rimasta sempre nel mio cuore, convinta che "certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano".
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