Le
riunioni delle Congregazioni generali dei cardinali, l'allestimento della
Cappella Sistina che ospiterà a giorni il conclave, gli accreditamenti alla
Sala Stampa vaticana che aumentano a vista d'occhio.
Tutto
procede come di consueto in vista della fumata bianca che annuncerà il 266°
pontefice. L'unica differenza, rispetto ai precedenti casi di sede vacante,
rimane la presenza in vita del pontefice "uscente".
E
così la vera novità (comunicabile all'esterno) rispetto al passato emersa dalla
terza riunione della Congregazione generale, riunitasi questa mattina, è stato
il telegramma inviato a Sua Santità il papa emerito Benedetto XVI.
"I
Padri cardinali riuniti in Vaticano per le loro Congregazioni generali in vista
del prossimo conclave - si legge nel testo a firma del decano del Collegio
cardinalizio Angelo Sodano - Le inviano in coro un devoto saluto con
l'espressione della loro rinnovata gratitudine per tutto il Suo luminoso
ministero petrino e per l'esempio dato di una generosa sollecitudine pastorale
per il bene della Chiesa e del mondo. La loro gratitudine vuole rappresentare
la riconoscenza di tutta la Chiesa per il Suo instancabile lavoro nella vigna
del Signore. I membri del Collegio cardinalizio confidano infine nelle Sue
preghiere per loro, come per tutta la santa Chiesa".
Certi
della preghiera del papa emerito, i cardinali elettori stanno prendendo le
"misure" per giungere al conclave con posizioni quanto più possibile chiare,
e numericamente determinanti, sull'elezione del successore di Joseph Ratzinger.
L'assenza di congregazioni pomeridiane, oggi e domani, lascerà maggior tempo
per tessere incontri e trovare punti di convergenza. Ieri, intanto, si è tenuta
la meditazione di padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa
pontificia, così come previsto dalla costituzione apostolica "Universi
Dominici Gregis".
Nel
frattempo, nell'aula del sinodo dei vescovi, si stanno riempiendo le ultime
poltrone con l'arrivo dei porporati ancora mancanti all'appello. Alcuni sono
arrivati ieri, altri questa mattina, giungendo così a 148 cardinali di cui 110
elettori, ai quali se ne dovranno aggiungere più cinque. La prassi è sempre la
stessa, il giuramento e la partecipazione ai lavori sui quali vige stretto
riserbo.
Dal
quotidiano briefing di padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa
della Santa Sede, sono emersi il numero degli interventi - undici questa
mattina, arrivando così a un totale di trentatre in rappresentanza di tutti i
continenti - e i temi affrontati relativi al rinnovamento della Chiesa alla
luce del Concilio Vaticano II, alla situazione della stessa Chiesa, alle
esigenze della nuova evangelizzazione nel mondo, alla situazione culturale.
Niente
trapela riguardo alla volontà di diversi cardinali di conoscere, prima di
entrare in conclave, i contenuti della relazione su Vatileaks, l'indagine
commissionata da papa Benedetto XVI ai cardinali Herranz, Tomko e De Giorgi. Un
elemento non di poco conto considerato il peso che la vicenda ha avuto
sull'immagine della curia romana e che potrebbe quindi riverberarsi sulle
scelte dei cardinali elettori.
Nessuna
notizia per il momento sulla data di inizio del conclave, avviabile una volta
giunti a Roma tutti i cardinali chiamati a parteciparvi. Non sembra comunque
questo un problema in considerazione del fatto che i cinque elettori mancanti
dovrebbero arrivare nelle prossime ore. Di certo, se andiamo a vedere i tempi
del 2005, l'attesa per l'"extra omnes" sarà indubbiamente più breve
considerato che non ci sono i novendiali, ovvero i nove giorni di lutto per la
morte del pontefice.
Domani
intanto, alle 17, si terrà un momento di preghiera nella basilica vaticana
guidata dal cardinale decano Angelo Sodano, una sorta di "invito a tutta
la Chiesa - ha sottolineato padre Lombardi - a vivere nella preghiera questo
tempo di preparazione".
Sul
piano materiale procedono anche le operazioni di predisposizione logistica per
accogliere i cardinali nella Cappella Sistina. Da stamani stop alle visite per
consentire al personale di predisporre la pedana che permetterà di avere un
piano unico sul quale sistemare tavoli e sedie per i 115 cardinali elettori.
Oltre naturalmente alle due stufe: quella per bruciare le schede degli scrutini
e l'altra per far salire sino al comignolo il fumo nero o bianco.
Durante
il briefing in sala stampa sono state mostrate, attraverso un video del Centro
televisivo vaticano, le tre urne che saranno utilizzate per l'elezione,
realizzate dallo scultore Cecco Bonanotte.
Una
novità introdotta sin dal conclave del 2005, seguendo le indicazioni della
"Universi Dominici Gregis" laddove calice e pisside dovevano essere
integrati da un altro contenitore per la raccolta dei voti di eventuali
cardinali impossibilitati, per malattia, a lasciare la propria stanza. Sono
nate così le tre nuove e stilisticamente omogenee urne in argento e bronzo
dorati, ricche di simbologie che richiamano il pastore e il gregge. Una è composta
dal recipiente e dal piatto sul quale ogni cardinale elettore dovrà deporre la
scheda per poi introdurla nella stessa urna; la seconda da utilizzare per
l'eventuale votazione di cardinali impossibilitati per infermità a essere
presenti in Cappella Sistina; la terza per raccogliere le schede scrutinate.
Un
ultimo dato rilevante riguarda l'interesse dei media di tutto il mondo: a ieri
pomeriggio, l'ufficio accrediti della Sala stampa vaticana contava 4.432
accrediti temporanei e 600 permanenti, solo nella giornata di ieri i nuovi giornalisti
accreditati sono stati 207. Le testate presenti sono 1.004 in rappresentanza di
65 nazioni e 24 lingue.
Tutti
pronti ad attendere la fumata bianca ma ancor prima a cercare di carpire le
alleanze cardinalizie, le valutazioni geografiche, anagrafiche, le prese di
posizione dei diversi papabili su temi scottanti. Tutto quanto concorrerà ad
orientare il voto dei cardinali elettori, per dare alla Chiesa il pastore
giusto. (eli)
Articolo pubblicato da http://raivaticano.blog.rai.it/2013/03/05/in-vista-della-fumata-bianca/
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