tag:blogger.com,1999:blog-68500939739042744162024-03-12T22:10:57.223+01:00Torre dei Venti
Il blog di Elisabetta Lo IaconoElisabetta Lo Iaconohttp://www.blogger.com/profile/03624682650626470722noreply@blogger.comBlogger258125tag:blogger.com,1999:blog-6850093973904274416.post-25455628100415019212024-03-12T22:09:00.004+01:002024-03-12T22:09:58.900+01:00CHISSÀ... <p><span style="font-size: 17px;">Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, avevo pubblicato sui social alcune foto, riprese dai quotidiani, per raccontare questa follia.</span><br />
<span style="font-size: 17px;">Oggi mi è capitata questa immagine: il saluto di una giovane coppia prima della partenza per il fronte. </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrA8JqR4BND7f0VZLRnz_h2_sbG_oRhACxvlKo61tkK-kt95YpTOpkb2u7mtLyG_D3rVzz_gBj_BRgQwuZ46ag3dbeOo-I-DimQmVBSwn1Xsuh3fPTqDxdLwvz1FYAbCpHQSsRgHQ7CZE8dbudMUFRmdDtduBNJCLdvWGlBbOjcd18Sc53FauCzh3XQo2b/s894/FB_IMG_1710223853608.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="432" data-original-width="894" height="155" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrA8JqR4BND7f0VZLRnz_h2_sbG_oRhACxvlKo61tkK-kt95YpTOpkb2u7mtLyG_D3rVzz_gBj_BRgQwuZ46ag3dbeOo-I-DimQmVBSwn1Xsuh3fPTqDxdLwvz1FYAbCpHQSsRgHQ7CZE8dbudMUFRmdDtduBNJCLdvWGlBbOjcd18Sc53FauCzh3XQo2b/s320/FB_IMG_1710223853608.jpg" width="320" /></a></div><span><a name='more'></a></span><p></p><p><span style="font-size: 17px;">Chissà come si è sviluppata la loro vita in questi due anni. </span><br />
<span style="font-size: 17px;">Chissà se lui è tornato. </span><br />
<span style="font-size: 17px;">Se sì, chissà con quali ferite interiori, con quale rabbia, con quale disincanto.</span><br />
<span style="font-size: 17px;">Chissà se sono riusciti o riusciranno a riprendere il loro cammino.</span><br />
<span style="font-size: 17px;">Chissà lei come ha vissuto la lontananza, la paura, l'angoscia. Cosa le hanno lasciato dentro. </span><br />
<span style="font-size: 17px;">La guerra è uno strappo al tessuto della vita che nessuno potrà mai riparare. La guerra è un buco nero.</span><br />
<span style="font-size: 17px;">La giovinezza, l'amore e i sogni - che sono bellezza - non meritano questo inferno.</span><!--/data/user/0/com.samsung.android.app.notes/files/clipdata/clipdata_bodytext_240312_220515_471.sdocx--></p><!--/data/user/0/com.samsung.android.app.notes/files/clipdata/clipdata_bodytext_240312_220252_657.sdocx--><p></p>Elisabetta Lo Iaconohttp://www.blogger.com/profile/03624682650626470722noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6850093973904274416.post-53686487894997185992024-02-15T19:51:00.004+01:002024-02-15T19:55:52.329+01:00QUEL MATERASSO SEMPRE PIÙ PICCOLO<div style="text-align: left;">Una foto che fa una grandissima tenerezza.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiG247EsQ28cR-UQwI353Nd9TJcL0A_pD5oVIQAjGIzkT49zVD6twpH1qhjQ_dH7xiK1meyJUN7vkRMPlgntBUDpRA9AoV0rAeoploCZbNHxw8g0LtCxuo8wquVM7Q50nbEAMF4-hJIaaVJle5M8STgAkPuSmYKUJehRzuR1nxxfT6FMWkSVwMRvqHAOJUF/s774/FB_IMG_1707647889536.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="516" data-original-width="774" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiG247EsQ28cR-UQwI353Nd9TJcL0A_pD5oVIQAjGIzkT49zVD6twpH1qhjQ_dH7xiK1meyJUN7vkRMPlgntBUDpRA9AoV0rAeoploCZbNHxw8g0LtCxuo8wquVM7Q50nbEAMF4-hJIaaVJle5M8STgAkPuSmYKUJehRzuR1nxxfT6FMWkSVwMRvqHAOJUF/s320/FB_IMG_1707647889536.jpg" width="320" /></a></div><div>L'orso che dorme su uno scampolo di banchisa, un "materasso" che si farà sempre più piccolo se non adotteremo scelte responsabili in campo ambientale.</div><span><a name='more'></a></span><div>Al di là della bellezza dello scatto, questa immagine dovrebbe far riflettere a fondo, interrogarci, spingerci a fare la nostra parte per adottare stili di vita sostenibili e per pretendere dalle classi politiche scelte che tengano conto, in via prioritaria, di madre Natura. </div><div>Spingendo rapidamente e con determinazione nella direzione della riduzione delle emissioni, del risparmio energetico e di un aumento delle fonti di energia rinnovabili. </div><div>Potremo dormire sonni tranquilli solo quando potrà farlo anche questo orso e, assieme a lui, tutte le specie con le quali condividiamo l'ospitalità del pianeta.</div><div><br /></div><div><br /></div><div><i>(Foto dal web)</i></div>Elisabetta Lo Iaconohttp://www.blogger.com/profile/03624682650626470722noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6850093973904274416.post-49109978137786536142024-02-13T22:08:00.002+01:002024-02-13T22:08:49.323+01:00CERTI AMORI NON SI DIMENTICANO<div>Il 13 febbraio si celebra la Giornata mondiale della Radio. <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4gF28Mk4lKe0qk8lJaTka7ycCCYvCcfs6irP3ZlgWUfMQ_9Znck_Njg4QUJGr0jes0L-zMTzyTez3hKO9Xce7_yzrkz98AEu1QiK-26pvMxNAPQxkBWqx_XEGOPw_PMIAnKnrJDNDI5EsQ2GTCqcgda86mEYByKyK9Ffq9aIJngahLCNqtIObbO1GFEGK/s1101/Screenshot_20240213_195559_Google.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1101" data-original-width="1080" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4gF28Mk4lKe0qk8lJaTka7ycCCYvCcfs6irP3ZlgWUfMQ_9Znck_Njg4QUJGr0jes0L-zMTzyTez3hKO9Xce7_yzrkz98AEu1QiK-26pvMxNAPQxkBWqx_XEGOPw_PMIAnKnrJDNDI5EsQ2GTCqcgda86mEYByKyK9Ffq9aIJngahLCNqtIObbO1GFEGK/w196-h200/Screenshot_20240213_195559_Google.jpg" width="196" /></a></div></div><div>Il mio primo e grandissimo amore, così forte e travolgente da farmi abbandonare l'idea di diventare veterinaria e di convincermi che la mia vita doveva essere dedicata al giornalismo. Lì stanno le mie radici professionali.</div><span><a name='more'></a></span><div>Avevo 13 anni quando entrai per la prima volta a Radio Forte dei Marmi e ne rimasi profondamente affascinata. </div><div>Questa Radio mi ha permesso di fare anni di gavetta, lì ho trovato i miei primi maestri, la possibilità di mettermi alla prova nonostante la giovanissima età, la libertà di sperimentare, di crescere, di costruire programmi, di vivere un'esperienza straordinaria in una vera e propria famiglia.</div><div>La radio è uno strumento privilegiato per apprendere il lavoro giornalistico, richiedendo innanzitutto la capacità di raccontare quanto - coloro che stanno al di là dell'apparecchio - non possono vedere. </div><div>La radio insegna la prontezza, ad essere incalzante, a riempire ogni vuoto, a tenere il ritmo.</div><div>La radio è una di quelle passioni che, una volta provata, non puoi dimenticare. </div><div>Così, come i grandi amori, Radio Forte dei Marmi è rimasta sempre nel mio cuore, convinta che "certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano".</div>Elisabetta Lo Iaconohttp://www.blogger.com/profile/03624682650626470722noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6850093973904274416.post-29459635692741985602024-02-04T19:18:00.001+01:002024-02-04T20:29:16.379+01:00MARLEY E I MIRACOLI DELL'AMORE <div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkr-cHCy5TO31bGCcZje6LfYSFXfSq2cxBwEFkwAUNlucf8Wzdcdt9mpoGnQrCFTHE6CkBlamQo0y-MuXwIpzRmejFPOw0wqIhvNbRlpl5SmMOIi44eW8eExdfvYWya3JwfFHH3ww2CoRvEzqgTA2G7QPPmgumAaaR8Uui-r4Wme89hfFlS-hG5ztv7OKV/s636/M2.png" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="636" height="201" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkr-cHCy5TO31bGCcZje6LfYSFXfSq2cxBwEFkwAUNlucf8Wzdcdt9mpoGnQrCFTHE6CkBlamQo0y-MuXwIpzRmejFPOw0wqIhvNbRlpl5SmMOIi44eW8eExdfvYWya3JwfFHH3ww2CoRvEzqgTA2G7QPPmgumAaaR8Uui-r4Wme89hfFlS-hG5ztv7OKV/s320/M2.png" width="320" /></a></div>Marley non porta i calzini spaiati, anzi, non porta proprio né calzini né scarpe. Ma è diventato un vero e proprio testimonial della diversità. </div><div>Mentre rimbalzano ancora sui social le immagini della <i>Giornata dei calzini spaiati</i> (che si celebra il primo venerdì di febbraio), dedicata a una cultura delle differenze e dell’inclusività, penso alla storia di questo straordinario cane, adottato da due giovani toscani, Carlotta e Marco, altrettanto straordinari. </div><div>Ho incontrato la storia di Marley tanto tempo fa sui social. Ammetto che ho la porta del cuore sempre aperta per gli animali, ma qui c’è qualcosa che fa la differenza. Qualcosa di impalpabile che si chiama fiducia, amore e speranza.<span><a name='more'></a></span></div><div>Marley è un pastore tedesco che doveva essere soppresso perché non vedente e quindi non piazzabile sul “mercato dei cani”. Ma la persona incaricata non se la sentì di eseguire l’ordine e così questo fagottino di pelo finì in un canile a Bari. </div><div>Rivedere le immagini di quel tempo dà una pena al cuore, con questo cucciolo costretto in una gabbia di pochi metri, che si muoveva di qualche passo, sbattendo il musetto contro le pareti.</div><div>Le logiche imperanti di questo mondo, finalizzato all’efficientismo e alla perfezione, trovano una fortunata eccezione in Carlotta Nelli e Marco Chimenti, due giovani di Santa Maria a Monte in provincia di Pisa. </div><div><br /></div><div>La situazione di questo cucciolo arriva dritta al loro cuore, tanto da decidere di adottarlo, nonostante fossero sconsigliati da chi prevedeva per lui un futuro buio, come i suoi occhietti, senza la possibilità di fare una vita neppure lontanamente simile alla normalità, un cane che avrebbe avuto tante difficoltà in ogni semplice atto della quotidianità, come salire e scendere le scale, stare in mezzo alla gente. Un cane pensato in un angolo, al silenzio, dove trascinare giorno dopo giorno la sua diversità. Un cane, fu esplicitamente detto agli adottanti, destinato a girare solo intorno a se stesso.</div><div>Ecco che entra in gioco la caparbietà di sottrarre questo cucciolo al canile, scegliendolo proprio per quella disabilità, per evitargli di passare i suoi giorni in un recinto. Come era accaduto a Klaus, l’altro pastore tedesco adottato dalla coppia, in quel caso un cane anziano e con disabilità alle zampe che aveva trascorso i suoi 13 anni di vita in una gabbia.</div><div><br /></div><div>Il messaggio di questa famiglia attraversa il velo dell’indifferenza e arriva forte e chiaro, grazie anche<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0O4Sxd2-_asasf3vx39nNAL5G0MFNySR2grusXcu2Byypig7hId7kda-gHfaSCgdCVh-VIx2wrnDOgOJLFLea6ZrA2TT1q5ve0Z4pbsXBG-MRq7Xx1ciFhCzVQyvmhTmWcAFrW0_s7H4xHFdy8Lc5YcJv2iLoO1elNXB3di8cUpbm6FVOmt2TXVHw4U3y/s1260/m1.jpeg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1260" data-original-width="1168" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0O4Sxd2-_asasf3vx39nNAL5G0MFNySR2grusXcu2Byypig7hId7kda-gHfaSCgdCVh-VIx2wrnDOgOJLFLea6ZrA2TT1q5ve0Z4pbsXBG-MRq7Xx1ciFhCzVQyvmhTmWcAFrW0_s7H4xHFdy8Lc5YcJv2iLoO1elNXB3di8cUpbm6FVOmt2TXVHw4U3y/s320/m1.jpeg" width="297" /></a></div>alle pagine dedicate a Marley Supercane su <a href="https://www.facebook.com/profile.php?id=100070158412061" target="_blank"><span style="color: #6fa8dc;">Facebook</span> </a>e <a href="https://www.instagram.com/marley_supercane/" target="_blank"><span style="color: #6fa8dc;">Instagram</span></a>, così come al libro “<i>Marley Supercane. La vita a colori di un cane cieco</i>”. Ogni giorno le decine di migliaia di “zie e zii” acquisiti, possono constatare come la disabilità è una condizione superabile, se si trova chi è deciso a combattere a fianco di chi ha un handicap. E così Carlotta e Marco si sono cimentati in questa dimostrazione concreta di amore, aiutando Marley a scoprire quello che non può vedere con i suoi occhi, a potenziare tutti gli altri sensi ma, soprattutto, a respirare un clima di grande fiducia e di amore nei suoi confronti. Oggi questo pastore tedesco sale e scende le scale come qualsiasi altro cane, corre, salta ostacoli, rincorre la palla ed è diventato il primo cane non vedente della Protezione Civile per la ricerca di persone scomparse. Sta persino seguendo un corso per ottenere il brevetto di cane bagnino. </div><div><br /></div><div>Ogni parola è insufficiente a raccontare la vita normale di un cane speciale, dal rituale biscotto della mattina, alle coccole sul divano, dall’eterno rapporto conflittuale con il gatto Giuliano alle corse nei prati, dagli allenamenti come cane molecolare alle apparizioni televisive. </div><div>Marley ormai è un vero e proprio personaggio, sarà ospite pure a Casa Sanremo, con l’obiettivo di far conoscere la sua storia. Un messaggio potente che potrà far riflettere ed essere utile anche per l’adozione di altri cani disabili, parcheggiati <i>sine die</i> in un canile, dove si trovano a scontare la pena dell’abbandono, della vecchiaia, della disabilità.</div><div><br /></div><div>Ma in fondo le dinamiche che portano all’esclusione di chi appare diverso, di chi ha qualche difficoltà a stare al passo con questo mondo distratto, sono le stesse, sia che siano rivolte a un animale sia a una persona. La cronaca ce lo racconta tutti i giorni. A dover essere educato al rispetto è in ogni caso sempre l’uomo che potrà, da questa bella storia, apprendere qualcosa da Carlotta, da Marco e da Marley, il cane che dimostra come con una iniezione quotidiana di amore si possa correre davvero lontano.</div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><i>Le foto sono tratte dalle pagine social di Marley Supercane. </i></div>Elisabetta Lo Iaconohttp://www.blogger.com/profile/03624682650626470722noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6850093973904274416.post-59654836286438373452024-02-03T18:43:00.003+01:002024-02-04T15:14:18.207+01:00IL FUOCO DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE<div>L’intelligenza artificiale sta divenendo sempre più prossima e ne sentiamo il fiato sul collo. Qualcuno si sente braccato da sistemi che potrebbero sfuggire di mano, altri provano il brivido dell’ignoto. Alcune polarizzazioni sono già evidenti, peraltro spesso frutto di pre-giudizi. </div><div>Ma che ambiente troverà l’intelligenza artificiale appena comincerà a diffondersi capillarmente nella nostra vita?</div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjwNTPX21exC8ZfEMj3T3TyOE65YUt3aGcSu_LmklSX7yztODuS27ppOhtscxuANSiwNnvvC85nS9YJJmQrvefQwKiLQLiJV_M8Mo3qmEkU54oEm2l_mcNMFWgfSUbvDu9yMNlmLUM9BU2fwheQzW0IfqILqsOv4Y5tbNe8V9D_FMmZQyOwTrWlODT80IyG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="" data-original-height="473" data-original-width="580" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjwNTPX21exC8ZfEMj3T3TyOE65YUt3aGcSu_LmklSX7yztODuS27ppOhtscxuANSiwNnvvC85nS9YJJmQrvefQwKiLQLiJV_M8Mo3qmEkU54oEm2l_mcNMFWgfSUbvDu9yMNlmLUM9BU2fwheQzW0IfqILqsOv4Y5tbNe8V9D_FMmZQyOwTrWlODT80IyG" width="294" /></a></div>Come per ogni strumento che fa parte della quotidianità, dalla preistoria a oggi, il bene o il male non è un dato assoluto, bensì è determinato dall’uso che ne facciamo. Prendiamo una delle prime scoperte dell’uomo, ovvero il fuoco, una vera e propria rivoluzione per il suo plurimo utilizzo: dal tenere lontani gli animali feroci alla cottura dei cibi, da fonte di luce a unica fonte di calore, come ci hanno sempre raccontato anche i caminetti nelle case dei nostri nonni.</div><div>Fuoco che rappresenta una vera e propria potenzialità se usato a fine di bene ma che, in mano a malintenzionati, è portatore di distruzione. Ne sono esempio gli incendi dolosi che ogni anno distruggono ettari ed ettari di territorio, provocando spesso la morte o il ferimento di uomini e animali, mettendo in ginocchio attività economiche, ferendo in maniera grave l’ambiente. <br /><span><a name='more'></a></span></div><div>È evidente che le novità sono da sempre frutto di intraprendenza, capacità e desiderio di andare oltre gli orizzonti visibili per scoprire nuovi ambienti. Una volta si salpava alla ricerca di mondi inesplorati, mentre i pionieri di oggi navigano sempre più in mondi virtuali, trovando lì la nuova frontiera delle scoperte.</div><div>Per questo motivo, l’intelligenza artificiale è ormai una nuova realtà della quale dobbiamo prendere atto, senza troppe nostalgie, semmai chiedendo una attenta regolamentazione, tale da garantirne un’applicazione etica.</div><div>Piuttosto c’è da chiedersi, e forse preoccuparsi, dell’impatto che avrà ad esempio sul piano dell’informazione e della comunicazione. Non mi riferisco a cosa e quanto cambierà nel mondo dell’editoria, quale convivenza sarà possibile con i giornalisti e le diverse figure impegnate nell’ambito dell’informazione. Ovviamente è un tema che mi è molto caro, ma lo sguardo va oltre, relativamente all’impatto che avranno queste novità sul grande pubblico.</div><div><br />Un dubbio o, se vogliamo, una preoccupazione che spero sia infondata. Girando ogni giorno tra le pieghe dei social, si trovano montagne di <i>fake news</i>, di notizie rilanciate senza essere lette, di condivisioni di post vecchi senza rendersene conto, di polemiche montate su fatti inconsistenti, di giudizi taglienti e scontri accesi montati sulla sola lettura di un titolo, senza avere consapevolezza dell’argomento, senza leggere la notizia, tanto meno senza verificarne la veridicità, senza fare una lettura comparata per uscire dal flusso del sensazionalismo e cercare di capire, di farsi un’idea propria, come individuo, dismettendo la casacca di quella “parte” per vestire i panni di se stessi.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjBBMFbVpdTdYL_XcwiRU5fZ9TbMXreMXRo39YnMPSYQexCOs4gCkbQuyr3DCSz2lBZcTdo2_7k2fpzI_XrM4sNFXRmOWvK2ytY5ZEW94-e16B6PG_crHNUedA70KhDbHki_oVjYNHj3m1W4ja1Uasf_z21gWm65tvByJANzWpv0Ptc9TkGygkReZIEEi3b" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1024" data-original-width="1024" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjBBMFbVpdTdYL_XcwiRU5fZ9TbMXreMXRo39YnMPSYQexCOs4gCkbQuyr3DCSz2lBZcTdo2_7k2fpzI_XrM4sNFXRmOWvK2ytY5ZEW94-e16B6PG_crHNUedA70KhDbHki_oVjYNHj3m1W4ja1Uasf_z21gWm65tvByJANzWpv0Ptc9TkGygkReZIEEi3b" width="240" /></a></div></div><div>Ecco, dinanzi a tutto ciò, a una larga fetta di fruitori dei social tuffati nel <i>mare magnum</i> di questo potente strumento senza avere i rudimenti per un attento utilizzo (ma chi li doveva fornire, se tutto è stato così rapido?), mi chiedo cosa accadrà alzando l’asticella della sfida con le potenzialità messe in campo dall’intelligenza artificiale. Mi chiedo cosa potevamo fare per diffondere, come è stato con la classica alfabetizzazione, una alfabetizzazione <i>ad hoc</i> per un uso consapevole di queste tecnologie.</div><div>Se l’intelligenza artificiale ci giocherà qualche scherzo, se metterà in atto qualche inganno, il popolo dei quotidiani navigatori sarà capace di rilevare eventuali anomalie? </div><div>Oppure si accoderà e, ancora una volta e forse più di prima, abdicherà al proprio pensiero, finendo in un vortice infernale dal quale la verità farà sempre più fatica a emergere?</div><div>Per concludere, non mi preoccupa l’IA in sé che potrà, come un moderno "fuoco", illuminare nuovi angoli con la luce del progresso, piuttosto mi spaventano i possibili nuovi "piromani" che potrebbero, di tastiera in tastiera e anche inconsapevolmente, bruciare le nuove opportunità e ingenerare un inimmaginabile corto circuito. </div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><i style="background-color: white; font-family: "EB Garamond";">(La prima foto è tratta dal web, la seconda è realizzata con l'intelligenza artificiale, attraverso Image Creator di Bing)</i></div>Elisabetta Lo Iaconohttp://www.blogger.com/profile/03624682650626470722noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6850093973904274416.post-62376675030372286562024-01-27T07:22:00.002+01:002024-01-27T07:22:42.318+01:00DIVENTIAMO UMANI<div>‘Visitatore, osserva le vestigia di questo campo e medita: da qualunque paese tu venga, tu non sei un estraneo. Fa che il tuo viaggio non sia stato inutile,che non sia stata inutile la nostra morte. Per te e per i tuoi figli, le ceneri di Auschwitz valgano di ammonimento: fa che il frutto orrendo dell’odio, di cui hai visto qui le tracce, non dia nuovo seme, né domani né mai’.</div><div>Primo Levi</div><div><br /></div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJrdH9JSLCYDYyx-YKZQ6E6SVGdSNps-dMx0LysZ8XfVPjCo3Mqd-LPo579ywFpACl_5Y2dZw8TQSIHw-a5jbcc8gYFmj70lp7mza9pbZZEGuhjw0c8mcKQ0T2XzHuOk0ics2d2R2ZFY-3sBxyPYNbltcj9NbcmLs3q6ow_ypljYl4njaNH7cG4eUcV6mw/s1066/Screenshot_20240127_071955_Chrome.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="675" data-original-width="1066" height="203" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJrdH9JSLCYDYyx-YKZQ6E6SVGdSNps-dMx0LysZ8XfVPjCo3Mqd-LPo579ywFpACl_5Y2dZw8TQSIHw-a5jbcc8gYFmj70lp7mza9pbZZEGuhjw0c8mcKQ0T2XzHuOk0ics2d2R2ZFY-3sBxyPYNbltcj9NbcmLs3q6ow_ypljYl4njaNH7cG4eUcV6mw/s320/Screenshot_20240127_071955_Chrome.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="text-align: left;">#GiornatadellaMemoria #diventiamoumani</span></td></tr></tbody></table><br /><div><br /></div>Elisabetta Lo Iaconohttp://www.blogger.com/profile/03624682650626470722noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6850093973904274416.post-55944437757209837662024-01-24T16:46:00.001+01:002024-01-24T16:52:55.360+01:00CUORE E SGUARDO PER UNA INTELLIGENZA ARTIFICIALE UMANA<div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgl-a9y6OZIKJe3HNz_oSkVkgk3quemw95yNs46Fu_67u9yo5WPx_NlQ-7TKWx6CkYHA87gSj28ClkQHIkZqKYlNlDI8rjXc97isSnKMWcwT7QyMGPjCpfYrGXq8bvQrfdGCEjNEmgrqRYpKgUwJT_Zlt5wPaQECBUnyPOYhhp8I8_8r8UNv-xMAtZCdgpm" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="320" data-original-width="567" height="181" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgl-a9y6OZIKJe3HNz_oSkVkgk3quemw95yNs46Fu_67u9yo5WPx_NlQ-7TKWx6CkYHA87gSj28ClkQHIkZqKYlNlDI8rjXc97isSnKMWcwT7QyMGPjCpfYrGXq8bvQrfdGCEjNEmgrqRYpKgUwJT_Zlt5wPaQECBUnyPOYhhp8I8_8r8UNv-xMAtZCdgpm" width="320" /></a></div>Gli strumenti tecnologici si evolvono e con essi si alza l’asticella delle potenzialità e delle sfide che attendono l’uomo. </div><div>Il Messaggio di papa Francesco per la 58ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, diffuso oggi nella solennità di san Francesco di Sales patrono dei giornalisti, sta perfettamente “sulla notizia”, soffermandosi appunto sul tema dell’intelligenza artificiale. </div><div>Uno degli argomenti più dibattuti in ambito tecnologico ma anche politico e della Chiesa appunto, per la sua immensa portata ma anche per le incertezze che proietta su un futuro che si fa sempre più presente.<span><a name='more'></a></span></div><div><i>Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana</i> è il tema del messaggio che tocca alcuni punti fondamentali, mettendo al centro la necessità di tutelare la libertà e l’individualità di ogni persona, rifuggendo così anche dai rischi di un utilizzo distorto e di una manipolazione di questa enorme potenzialità, frutto dell’ “accelerata diffusione di meravigliose invenzioni”.<span></span></div><div><br />Aggettivo che richiama alla mente l’<i>Inter Mirifica</i>, il decreto sugli strumenti di comunicazione sociale approvato dal Concilio Vaticano II e promulgato il 4 dicembre del 1963 da papa Paolo VI. </div><div>Il decreto, il cui nome prende origine dall’incipit del documento, apriva riconoscendo come “tra le meravigliose invenzioni tecniche che, soprattutto nel nostro tempo, l'ingegno umano è riuscito, con l'aiuto di Dio, a trarre dal creato, la Chiesa accoglie e segue con particolare sollecitudine quelle che più direttamente riguardano le facoltà spirituali dell'uomo e che hanno offerto nuove possibilità di comunicare, con massima facilità, ogni sorta di notizie, idee, insegnamenti. Tra queste invenzioni occupano un posto di rilievo quegli strumenti che, per loro natura, sono in grado di raggiungere e influenzare non solo i singoli, ma le stesse masse e l'intera umanità”. </div><div><br /></div><div>All’epoca si parlava di stampa, cinema, radio e televisione. In 60 anni gli strumenti di comunicazione hanno subito un inarrestabile sviluppo che rende ogni fruitore anche attore della comunicazione e dell’informazione, con tutto ciò che ne deriva sul piano delle necessarie competenze che vanno ben oltre le capacità tecniche per investire, piuttosto, i piani della responsabilità e dell’etica. Presupposti indispensabili per farsi comunicatori attenti a cogliere e diffondere la verità, la bellezza e la bontà. </div><div><br /></div><div>Dinanzi alle nuove e grandi sfide che si moltiplicano con l’intelligenza artificiale, papa Francesco raccomanda di partire dal cuore per cogliere le opportunità, superare i pericoli e crescere in umanità. </div><div>Nella consapevolezza che “il nostro posto è nel divenire” (Romano Guardini), l’invito è ad abitare i nuovi mondi ma a farlo con uno “sguardo spirituale, recuperando una sapienza del cuore”. <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi360__Xe692xoQcu2ovmDCC_STVih38LmfWzIt1LsZ8clp3YSoScnl4rAx-0Y8JnP8uhwhpR6TVh0B4K45Sg8ZlMjkIyj9d9f3uv-g7ifmvRVwPInJghoBQy4oZRnj4KCNNcQOdbyhx07Y-TlQDAs7qKRswYgZyLpeTJfUmXdEPipTB_gU9hbr7Pjv4Ajj" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="" data-original-height="390" data-original-width="720" height="173" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi360__Xe692xoQcu2ovmDCC_STVih38LmfWzIt1LsZ8clp3YSoScnl4rAx-0Y8JnP8uhwhpR6TVh0B4K45Sg8ZlMjkIyj9d9f3uv-g7ifmvRVwPInJghoBQy4oZRnj4KCNNcQOdbyhx07Y-TlQDAs7qKRswYgZyLpeTJfUmXdEPipTB_gU9hbr7Pjv4Ajj" width="320" /></a></div></div><div>Un viaggio quotidiano alla scoperta del senso degli avvenimenti che può trarre un grande ausilio anche dal lavoro di decodifica e interpretazione svolto dai giornalisti. A questo riguardo, si trova una significativa corrispondenza con l’invito del Papa nelle parole di uno dei maggiori vaticanisti, Giuseppe De Carli <i>(nella foto</i>), che ricordava come "l'informazione è una questione di sguardo, di profondità spirituale dello sguardo".</div><div><br /></div><div>Lo sguardo come antidoto ai rischi connessi a traguardi sino a qualche decennio fa impensabili e che possono instillare nell’uomo quel senso di superiorità e di onnipotenza che costituisce la negazione di alcuni presupposti fondamentali: l’uguaglianza, la consapevolezza di avere tutti gli stessi diritti, l’essere e sentirsi parte di una fraternità universale. </div><div>Ecco che il cuore rappresenta il bivio tra opportunità e pericolo, per sospingere l’intelligenza artificiale sulla strada della liberazione dall’ignoranza, oppure utilizzare queste nuove conquiste per farne strumenti di “inquinamento cognitivo”, come le <i>deep fake</i>, ovvero l’innovativa veste delle <i>fake news</i>, che consistono nella diffusione di contenuti, come i video, che appaiono veri ma che sono solo il frutto di ingannevoli ritocchi. </div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhAu1c28ImCFdRroSX5PB6azNtwHqs7OjYIba53yozcs592nPrdUpLvXIoxsy0m_1kvTPVGbGSdUGuasX-8f3k3g_d_TnZUxwV4W_v13vAgcrB7xQGmKm9-wXtL90k5lSkh1l1n51kWNkIMxHyRkNyi806kfySfvaDVrKFcf1r1vJBZHaD_4Vdj-YjRZJRZ" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1024" data-original-width="1024" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhAu1c28ImCFdRroSX5PB6azNtwHqs7OjYIba53yozcs592nPrdUpLvXIoxsy0m_1kvTPVGbGSdUGuasX-8f3k3g_d_TnZUxwV4W_v13vAgcrB7xQGmKm9-wXtL90k5lSkh1l1n51kWNkIMxHyRkNyi806kfySfvaDVrKFcf1r1vJBZHaD_4Vdj-YjRZJRZ" width="240" /></a></div>La posta in gioco è così alta che papa Francesco chiede alla comunità internazionale modelli di regolamentazione etica “per arginare i risvolti dannosi e discriminatori, socialmente ingiusti, dei sistemi di intelligenza artificiale e per contrastare il loro utilizzo nella riduzione del pluralismo, nella polarizzazione dell’opinione pubblica o nella costruzione di un pensiero unico”.</div><div>Un argine necessario a un fenomeno dirompente, che appare favorevole all’uomo solo se ben governato, se viene garantita la libertà di ogni individuo nella sua unicità, se si mantengono le relazioni e, soprattutto, se si fa crescere il senso di umanità “per essere all’altezza di una società complessa, multietnica, pluralista, multireligiosa e multiculturale”.</div><div><br /></div><div>Un’intelligenza artificiale che non può e non deve fare a meno dell’uomo e della sua ricchezza umana, per evitare che i dati prevalgano sulle tante sfumature degli affetti, delle sensazioni, dei sogni.</div><div>Tutto dipende dall’uomo cui spetta, raccomanda papa Francesco, “decidere se diventare cibo per gli algoritmi oppure nutrire di libertà il proprio cuore, senza il quale non si cresce nella sapienza”. </div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><a href="https://www.vatican.va/content/francesco/it/messages/communications/documents/20240124-messaggio-comunicazioni-sociali.html">Leggi qui </a>il Messaggio per la LVIII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. </div><div><br /></div><div><i>(Le prime due foto sono tratte dal web, la terza è realizzata con l'intelligenza artificiale, attraverso Image Creator di Bing)</i></div>Elisabetta Lo Iaconohttp://www.blogger.com/profile/03624682650626470722noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6850093973904274416.post-51935355990733276252024-01-24T07:30:00.001+01:002024-01-24T07:30:30.547+01:00LA TORTUOSA STRADA DELLA VERITÀ <div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifOFRJ4bN4_P159f7TXfxzZej0kmNynorBDQ1MicrLszRsNnY2OecOG2ifqWb6UkFs6iBnqfIeDMGOn97nePyLhkeDZJN6URqtJ9TAyxklKJsE8YpawBMr6AsonEMTO4wRT6bK6J_gECQA0zpwI-vYJT_Bf1xxbdmQwaghwLlVNyA0hxKKwBtE0pi3iTtF/s1329/FB_IMG_1706076648102.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1329" data-original-width="875" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifOFRJ4bN4_P159f7TXfxzZej0kmNynorBDQ1MicrLszRsNnY2OecOG2ifqWb6UkFs6iBnqfIeDMGOn97nePyLhkeDZJN6URqtJ9TAyxklKJsE8YpawBMr6AsonEMTO4wRT6bK6J_gECQA0zpwI-vYJT_Bf1xxbdmQwaghwLlVNyA0hxKKwBtE0pi3iTtF/s320/FB_IMG_1706076648102.jpg" width="211" /></a></div>Buona festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti! </div><div>Con l'auspicio che illumini sempre la tortuosa strada per la ricerca della verità. </div><div>Un percorso che ormai assomiglia alle stradine di campagna, soffocate da autostrade, superstrade, tangenziali e scorciatoie sulle quali corrono sempre più veloci la menzogna, il sensazionalismo, l'arrivismo, la disinformazione.</div><div>Chiedo al mio patrono di poter percorrere sempre le polverose, faticose e infangate strade secondarie se il prezzo da pagare per le autostrade è quello della dignità e della credibilità.</div>Elisabetta Lo Iaconohttp://www.blogger.com/profile/03624682650626470722noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6850093973904274416.post-3103948217461397162024-01-22T11:30:00.004+01:002024-01-22T18:46:42.928+01:00PAROLE, PAROLE. PAROLE<div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXlK8NmNqo7S07BDNoA4ZXAywB_oZXCCcr2N6jcIZqK4lNa8nCi4wPr6KIknImq5Cs70vNmuFgjmRUZ17NO6DcHRHYHtF9JiCbXHyTKZdAhPb7NP15ohLXyvpQXttqeZj6ZO2KjVS5AUWZvJxEBVmQQrZZjox3Y2_Il0E-ACXSOYTIncS19ODxkIg2mJ-B/s1024/_fc3a5398-5bfa-47a4-b485-f13c441597fe.jpeg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1024" data-original-width="1024" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXlK8NmNqo7S07BDNoA4ZXAywB_oZXCCcr2N6jcIZqK4lNa8nCi4wPr6KIknImq5Cs70vNmuFgjmRUZ17NO6DcHRHYHtF9JiCbXHyTKZdAhPb7NP15ohLXyvpQXttqeZj6ZO2KjVS5AUWZvJxEBVmQQrZZjox3Y2_Il0E-ACXSOYTIncS19ODxkIg2mJ-B/w200-h200/_fc3a5398-5bfa-47a4-b485-f13c441597fe.jpeg" width="200" /></a></div>Viviamo di parole: </div><div>parole dette, </div><div>parole che non abbiamo avuto il coraggio di dire, </div><div>parole inutili, </div><div>parole gridate, </div><div>parole di circostanza, </div><div>parole semplici, </div><div>parole incomprensibili, </div><div>parole offensive, </div><div>parole non trovate o "rimangiate".</div><span><a name='more'></a></span><div>Parole che si accompagnano sempre più a una comunicazione veloce, fatta di immagini ed emoticon.</div><div>Parole che finiscono per rendere "liquidi" anche i sentimenti e gli affetti.</div><div>E allora sarebbe bello, nei rapporti interpersonali - perlomeno quelli ai quali teniamo di più - valorizzare i gesti, accantonando le parole abusate e le frasi fatte. Guardare a lungo negli occhi, far parlare le mani e i corpi, farsi davvero prossimi, presenti, tangibili.</div><div>E solo allora tornare a recuperare e utilizzare le parole nella loro autentica ricchezza e potenza, accompagnandole con la grazia dei toni pacati, lenti e sussurrati, dei silenzi.</div>Elisabetta Lo Iaconohttp://www.blogger.com/profile/03624682650626470722noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6850093973904274416.post-38847470566261562212024-01-14T13:12:00.003+01:002024-01-14T15:09:07.045+01:00DIREZIONE VIA GIUSEPPE DE CARLI<div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6PtRXmXQHA79qL4HsSBdilDSiY-klnWTLfwwxkRXkIg19FbmyGtaYRfLo43YY7JNBZlikMqnvlC_mOfxg5IofrJOX5aAaBPpvgUfNH4cUYomozjOiUGmgddUKTjz3bqR9kWQCuH5e3EMPe8ZPuLnoGW3qlwb78vdNrZEkPK2802aT8eCAoWIS9xhHMmPv/s620/via%20gdc.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="620" data-original-width="407" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6PtRXmXQHA79qL4HsSBdilDSiY-klnWTLfwwxkRXkIg19FbmyGtaYRfLo43YY7JNBZlikMqnvlC_mOfxg5IofrJOX5aAaBPpvgUfNH4cUYomozjOiUGmgddUKTjz3bqR9kWQCuH5e3EMPe8ZPuLnoGW3qlwb78vdNrZEkPK2802aT8eCAoWIS9xhHMmPv/s320/via%20gdc.jpg" width="210" /></a></div>È bello sapere che adesso esiste "Via Giuseppe De Carli".</div><div>A rendere tributo a questo grande giornalista, vaticanista della RAI, è stato il Comune di Lodi, la sua città di origine.</div><div>Giuseppe De Carli è stata una delle persone più belle che abbia mai incontrato sulla mia strada, un vero maestro di giornalismo e di umiltà.</div><div>Un gigante di questa professione per la sua sconfinata cultura, per l’incondizionato amore verso questa “missione”, per la testimonianza di grande serietà, rigore e rispetto con i quali ha raccontato per lunghi anni la Chiesa. </div><div>Per Giuseppe non esistevano mete ma tappe, non ribalte ma una cronaca seria, documentata, frutto di studio e approfondimento, mai gridata e tanto meno scandalistica.</div><div>Un lavoro fatto di ricerca, incontri, sensibilità, spirito costruttivo, rispetto per le differenze viste come una ricchezza e non come minaccia, un uomo insomma amante del dialogo. <span><a name='more'></a></span><span></span></div><div><br /></div><div>Questa sua impronta, non così scontata, concorreva a garantire un’informazione corretta e rivelatrice della verità.</div><div>È indubbio che la fede sia stata un fattore caratterizzante la sua professione ma non come inclinazione alla partigianeria bensì come un qualcosa che rendeva più penetrante il suo sguardo, tanto è vero che amava ripetere come "l'informazione è una questione di sguardo, di profondità spirituale dello sguardo".</div><div>Un uomo infaticabile ed entusiasta, semplice nei modi e molto diretto. Un’impronta forse derivante da quel mondo contadino nel quale era cresciuto, una perfetta scuola per apprendere il senso del sacrificio, del lavoro e la concretezza. Con il privilegio di saper guardare con gratitudine la terra, le albe e i tramonti. Forse anche per questo Giuseppe aveva una poeticità e una musicalità non comuni nello scrivere e nel narrare che hanno caratterizzato il suo stile. </div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjr7nGWPH9OTtWA9Y4d1rcLHr67PFBJjtpoJMM56YDAIs0cMHm5yGpTuXiter7z-KYpEGvN-E5MT4rFzC46D7EoHIAGGY7F7Ocr3cKJJcxGTLww8HyOJnoaHcYZIVFCO2VAUGog_SbJOvT2l6RUTlbs4dbCTIHbRAiYabDTfOtN9ajEIX1G2FPXkLcuAyKK/s720/Eli%20e%20GDC.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="540" data-original-width="720" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjr7nGWPH9OTtWA9Y4d1rcLHr67PFBJjtpoJMM56YDAIs0cMHm5yGpTuXiter7z-KYpEGvN-E5MT4rFzC46D7EoHIAGGY7F7Ocr3cKJJcxGTLww8HyOJnoaHcYZIVFCO2VAUGog_SbJOvT2l6RUTlbs4dbCTIHbRAiYabDTfOtN9ajEIX1G2FPXkLcuAyKK/s320/Eli%20e%20GDC.jpg" width="320" /></a></div><br />Tra le principali doti quella dei grandi maestri, ovvero dare spazio e visibilità ai giovani, permettendo di attingere alle sue conoscenze ed esperienze, appassionando e crescendo nuove leve di vaticanisti. </div><div>Per mantenere vivo il ricordo e il suo insegnamento, ho cofondato nel 2012 l’Associazione che porta il suo nome, della quale sono stata presidente per dieci anni, promuovendo giornate di studio e un Premio.</div><div><br /></div><div>Su questa stessa pagina (nella colonna sinistra) si trovano le tre pubblicazioni a lui dedicate, sempre di grande attualità in quanto gli anni corrono veloci, le tecnologie si evolvono rapidamente ma il principale discrimine tra un giornalismo serio e uno farlocco rimane l’etica umana e professionale, come ci ha appunto dimostrato Giuseppe De Carli. </div>Elisabetta Lo Iaconohttp://www.blogger.com/profile/03624682650626470722noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6850093973904274416.post-88051770796842325852024-01-13T12:57:00.001+01:002024-01-13T12:57:24.599+01:00SO DI NON SAPERE "So di non sapere". Sarebbe un buon esercizio di conoscenza, oltre che di umiltà, ripartire da questo paradosso socratico per stimolare apprendimento e approfondimento. Divincolandosi, al contempo, da quella fastidiosa tendenza all'onniscienza.<div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-2iMN6N0xqU2nr1i0yOPJGPb4HN1rVhclppQgSu7thbqxOc8nX-7mrk79nwc9XjnvpDmUGx2rATu-vnEgOOQhUxOAwp-Qvpir3KWqBxtkIHBq4hxtI739u1s7WKhoM6JK7Bf3G1eytPaH4fD_Qe_rYqJ6IgtHcjxcwJ3zinNJ-Fgpgj-3Bj_gbOoBS9JG/s2933/20240113_124914.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2604" data-original-width="2933" height="284" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-2iMN6N0xqU2nr1i0yOPJGPb4HN1rVhclppQgSu7thbqxOc8nX-7mrk79nwc9XjnvpDmUGx2rATu-vnEgOOQhUxOAwp-Qvpir3KWqBxtkIHBq4hxtI739u1s7WKhoM6JK7Bf3G1eytPaH4fD_Qe_rYqJ6IgtHcjxcwJ3zinNJ-Fgpgj-3Bj_gbOoBS9JG/s320/20240113_124914.jpg" width="320" /></a></div><br /><div><br /></div>Elisabetta Lo Iaconohttp://www.blogger.com/profile/03624682650626470722noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6850093973904274416.post-18928625860242420722024-01-06T11:41:00.000+01:002024-01-06T11:41:10.260+01:0020 + C + M + B + 24<div>Buona Epifania con questa benedizione della tradizione cristiana, scritta sulle porte delle case. </div><div>Le cifre dell'anno solare e al centro le iniziali dei tre Magi Caspar, Melchiorre e Baldassarre, lettere che corrispondono anche all'acronimo della benedizione latina "Christus Mansionem Benedicat", ovvero "Cristo benedica la casa".</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgc5I1jiKuMbEp6kOJgIGJXkVydqJ9_bXArjG1pU5_erBfv1HvR25yVLR1ubORuBzen6a5zBO4cGsk_DAkqa_0muiU_yyRn3B2rxJrhjcO7EHdwr7F0f9072KEnb_g0tUG7xDXja-BWRaSQaoMnf2XINXzcUopQPjT7VggHsj8Jo_74pwFGYDbhsM5R6-xA/s975/20240106_102124.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="975" data-original-width="830" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgc5I1jiKuMbEp6kOJgIGJXkVydqJ9_bXArjG1pU5_erBfv1HvR25yVLR1ubORuBzen6a5zBO4cGsk_DAkqa_0muiU_yyRn3B2rxJrhjcO7EHdwr7F0f9072KEnb_g0tUG7xDXja-BWRaSQaoMnf2XINXzcUopQPjT7VggHsj8Jo_74pwFGYDbhsM5R6-xA/s320/20240106_102124.jpg" width="272" /></a></div><br /><div><br /></div>Elisabetta Lo Iaconohttp://www.blogger.com/profile/03624682650626470722noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6850093973904274416.post-70695586217789949682024-01-02T10:25:00.000+01:002024-01-02T10:25:10.064+01:00LE RADICI DEL SANGUE<div>Le radici sono le basi del nostro presente,<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYT9P7310LQuadmYIL7EVi_2KlLPlQwMwv6WZBjMifIiovKwzdI-Lv4BLm8L-74AJr_-VRiB9jqnMi59RySM7H0mIXZsSLCAr3AxlyRNmI9XivHX4-VxdCcYA9Jua0ZIYVd3Dv_uupDwebARUX3P84CYAueNNz_uVSA0A8CuAPmYvy5cgpun1YJndhOF8D/s703/FB_IMG_1704186739825.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="703" data-original-width="582" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYT9P7310LQuadmYIL7EVi_2KlLPlQwMwv6WZBjMifIiovKwzdI-Lv4BLm8L-74AJr_-VRiB9jqnMi59RySM7H0mIXZsSLCAr3AxlyRNmI9XivHX4-VxdCcYA9Jua0ZIYVd3Dv_uupDwebARUX3P84CYAueNNz_uVSA0A8CuAPmYvy5cgpun1YJndhOF8D/w166-h200/FB_IMG_1704186739825.jpg" width="166" /></a></div> anche quando non abbiamo conosciuto chi ha concorso alla tua esistenza. </div><div>Nonno Giovanni morì giovanissimo, lasciando una moglie ventenne e un figlio di pochi mesi. </div><div>Di lui conservo solo qualche foto, dei documenti, i racconti della nonna Chiara e la fede nuziale.</div><div>Il resto è costituito da quel filo impalpabile che scorre nelle vene, di generazione in generazione.</div>Elisabetta Lo Iaconohttp://www.blogger.com/profile/03624682650626470722noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6850093973904274416.post-37938061036512937932024-01-01T12:43:00.006+01:002024-01-01T18:06:01.350+01:00BUON ANNO, DI AMORE<div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-FbFPTK08fN48LTCUDpV_25yALcIY_QUD51YUzUrImsujAyto_LXOmBV-QUwI1ZaQqgU6Lx4Pv_F4vBqrL3gGxt8f6GRKRwsCgLd_8aKftzIS1r4JNGvkxPmqZPduRZjpPRku-Xx5plbDpO7hGkh6JteDgluNbmBxZMZYm73rALGPVLi856-LFyMkMtSM/s4624/20240101_115002.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4624" data-original-width="2604" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-FbFPTK08fN48LTCUDpV_25yALcIY_QUD51YUzUrImsujAyto_LXOmBV-QUwI1ZaQqgU6Lx4Pv_F4vBqrL3gGxt8f6GRKRwsCgLd_8aKftzIS1r4JNGvkxPmqZPduRZjpPRku-Xx5plbDpO7hGkh6JteDgluNbmBxZMZYm73rALGPVLi856-LFyMkMtSM/s320/20240101_115002.jpg" width="180" /></a></div>Buon primo giorno dell'anno, con le sue ritualità, il benvenuto sulla nuova agenda (da una vita la Moleskine nera!), la musica per circondarci di bellezza, uno spritz per colorare questo 2024. </div><div><br /></div><div>Un anno bisestile, bene!, avremo un giorno in più per esprimere il meglio di noi stessi! </div><span></span><div>366 pagine da riempire, in agenda e nella nostra quotidianità, cercando di arricchirle di impegno e bellezza, nelle sue tante espressioni. </div><div><span></span></div><div><br /></div><div>Credo che la ricerca della bellezza sia un elemento imprescindibile per vivere in armonia con la madre terra, con gli altri e, ancor prima, con se stessi.</div><span><a name='more'></a></span><div>Dal nuovo anno non mi aspetto niente, certa che avrò quello che saprò costruirmi. </div><div>I progetti non mancano e questo mi riempie di grande entusiasmo e di forte determinazione.</div><div><br /></div><div>Non dimentichiamo mai e poi mai quanto avviene attorno a noi, a cominciare dai conflitti in corso. Che la Giornata mondiale della pace (che si celebra oggi) apra nelle menti dedite alla violenza e alla prevaricazione spiragli di luce, affinché l'umanità ritrovi la fratellanza.</div><div><br /></div><div>Come credente non posso che confidare nello sguardo paterno di Dio, nella protezione di Maria (oggi ricorre la solennità della Madre di Dio) e nella guida del "mio" padre serafico san Francesco di Assisi.</div><div>Buon anno e cerchiamo di seminare sempre amore! </div>Elisabetta Lo Iaconohttp://www.blogger.com/profile/03624682650626470722noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6850093973904274416.post-6707139053755043912023-12-31T17:25:00.003+01:002024-01-01T17:11:31.616+01:00BUON PROSIEGUO DI CAMMINO, ANCHE NEL 2024!<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div>La tradizione è ricca di frasi che accompagnano gli auguri di fine anno e l’inizio del nuovo, arricchiti dalle sempre nuove opportunità offerte dalla tecnologia. <p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitujIL2kPuvZp2StBGWKVfTg_IKC9dI8Pa8AMwRhyphenhyphenXO4-_v6Sr67YDkri0-_lTcAOqeOFCFO2tAVa9kOTmC121L4E0mZD1v-bYtI_zVYp98LbH-5jqAm6MkX8s6aTfbhGAjcjbzNPXcXpC61YiB7znbRprc27rOmBZAihjPsGdNAeTGxhZNebwUmILhXb1/s1440/Eli%20cammino.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1440" data-original-width="1080" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitujIL2kPuvZp2StBGWKVfTg_IKC9dI8Pa8AMwRhyphenhyphenXO4-_v6Sr67YDkri0-_lTcAOqeOFCFO2tAVa9kOTmC121L4E0mZD1v-bYtI_zVYp98LbH-5jqAm6MkX8s6aTfbhGAjcjbzNPXcXpC61YiB7znbRprc27rOmBZAihjPsGdNAeTGxhZNebwUmILhXb1/s320/Eli%20cammino.jpg" width="240" /></a></div><p>Il mio augurio è lo stesso che posso fare ogni giorno, dato che il passaggio di anno in anno non è che una convenzione con la quale si misura lo scorrere del tempo ma che niente cambia nel nostro cammino, se non dal punto di vista anagrafico. </p><span></span><p>Questo brivido collettivo, per la fine di un anno e per l’inizio di uno nuovo, sembra essere talvolta una illusione che ci concediamo per cercare di resettare il passato e iniziare un altro cammino, con un passo diverso, magari per gettarci dietro alle spalle quanto non ci piace e per permetterci una nuova ripartenza. Spesso ignorando che la ricchezza sta proprio nella strada già percorsa, con i traguardi raggiunti ma anche con le salite e gli scivoloni che rafforzano determinazione e saggezza. </p><span><a name='more'></a></span><p>Per questo auguro, a me e a tutti, di essere sempre infaticabili pellegrini alla ricerca del vero, del buono e del bello, valori da declinare con gratitudine e stupore nei nostri rapporti e negli obiettivi ai quali guardiamo con impegno e dedizione. </p><p>Buon prosieguo di cammino, anche nel 2024, per contribuire a un anno di pace e bene! </p>Elisabetta Lo Iaconohttp://www.blogger.com/profile/03624682650626470722noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6850093973904274416.post-26408859106086023802023-12-26T15:43:00.001+01:002023-12-26T15:43:17.612+01:00OCCHI APERTI SU FRANCESCO<div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgo69KkNIRlqWO56e1TE8k-WH7XC7TeNI_BErsRgWRRACqTwiYBHhjvIJHlyb9bB-PcJy6NOM6uynqNh34FRsQmpKzi3DxsOUPEvTTuq3KqKzMc2WtQwhr3-ZTJC6772vEVY4y4p3BSfpQ6KE5DWPop8hOny7bFEh6Zfd7n87m_U_pJfFA4dytkkX5YZnp8/s1854/Screenshot_20231226_144717_Gallery.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1854" data-original-width="1080" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgo69KkNIRlqWO56e1TE8k-WH7XC7TeNI_BErsRgWRRACqTwiYBHhjvIJHlyb9bB-PcJy6NOM6uynqNh34FRsQmpKzi3DxsOUPEvTTuq3KqKzMc2WtQwhr3-ZTJC6772vEVY4y4p3BSfpQ6KE5DWPop8hOny7bFEh6Zfd7n87m_U_pJfFA4dytkkX5YZnp8/s320/Screenshot_20231226_144717_Gallery.jpg" width="186" /></a></div>Una tunica rattoppata, sdrucita e consunta veste Francesco d'Assisi nella rappresentazione della Natività a piazza San Pietro. </div><div><br /></div><div>Un omaggio nell'ottavo centenario del primo presepe da lui allestito, nel 1223, a Greccio.</div><div><br /></div><div>La povertà di Francesco ci interroga e ci offre tanti spunti di riflessione, ancor più nell'attuale epoca dell'immagine che rischia di offuscare la persona con la sua irripetibile unicità. </div><div><br /></div><div>Spero che tanti sguardi si soffermino su quel presepe e su Francesco, per interrogarsi su questa figura così moderna e, in particolare, sui principi cardine di povertà, fratellanza e di minorità. </div><div><br /></div><div>Ripartire da quella semplicità, potrebbe essere un primo e significativo passo per riappropriarsi di quell'umanità e umiltà che sembrano smarrite.</div>Elisabetta Lo Iaconohttp://www.blogger.com/profile/03624682650626470722noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6850093973904274416.post-53024960234818295532023-12-25T10:39:00.000+01:002023-12-25T10:39:03.189+01:00PER UNO SGUARDO DEL CUORE<div>San Francesco d'Assisi, "inventando" il presepe 800 anni fa, ci voleva far "vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato (Gesù) per la mancanza delle cose necessarie a un neonato" (Fonti Francescane 468).</div><div>Spesso fatichiamo ad adottare questo sguardo che collega occhi e cuore, eppure è l'unico modo per capire davvero cosa si provi in determinate situazioni. </div><div>Se davvero ci immedesimassimo profondamente nell'altro, continueremmo a passare di guerra in guerra?</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqOXUOxYkeRNIRkSK6ZRJPbr1XWX96Ng0oQvt8ROI7SI1L45tCptShQ7yQuPlWAxRnHapEm4drImY2CGylDdGxWhGHoUqXnDqf5rzzwru5l4-1xRy28eGkMOCCPOUtoOVU33KOICGEAEid3Nf6-vYnQQoN7CQSEekMDtlXQLRrZqDB7NcgF9cpZ4ova5Pn/s935/Screenshot_20231225_101818_Google.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="609" data-original-width="935" height="208" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqOXUOxYkeRNIRkSK6ZRJPbr1XWX96Ng0oQvt8ROI7SI1L45tCptShQ7yQuPlWAxRnHapEm4drImY2CGylDdGxWhGHoUqXnDqf5rzzwru5l4-1xRy28eGkMOCCPOUtoOVU33KOICGEAEid3Nf6-vYnQQoN7CQSEekMDtlXQLRrZqDB7NcgF9cpZ4ova5Pn/s320/Screenshot_20231225_101818_Google.jpg" width="320" /></a></div><br /><div><br /></div>Elisabetta Lo Iaconohttp://www.blogger.com/profile/03624682650626470722noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6850093973904274416.post-53945334811262444772023-12-25T01:18:00.000+01:002023-12-25T01:18:01.217+01:00BUON NATALE! <div>Tanti auguri di un sereno Natale, in un anniversario importante per il mondo francescano e non solo: gli 800 anni dal primo presepe che fu allestito nel 1223, a Greccio, da frate Francesco d'Assisi.</div><div>Il presepe qui sotto si trova nella Basilica di San Francesco in Assisi. </div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiY1B1-lbz63CmGm579Irph29KGCFwK5kFzRQAzKqW_pMIKweuRLGsg7BqOkog5zp3ETafxR984NpivaEnyscItfJet3XWLjOZ53MiShlwqZjf5n6HsAFPP1Yl29cYRs7KSrzJomES8slkgKXsYn6Mg4oYjm173lPQ8METytFsYEqbgqg4ZRtDotUUs_DSB/s3508/Auguri%20Natale%202023_e.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2481" data-original-width="3508" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiY1B1-lbz63CmGm579Irph29KGCFwK5kFzRQAzKqW_pMIKweuRLGsg7BqOkog5zp3ETafxR984NpivaEnyscItfJet3XWLjOZ53MiShlwqZjf5n6HsAFPP1Yl29cYRs7KSrzJomES8slkgKXsYn6Mg4oYjm173lPQ8METytFsYEqbgqg4ZRtDotUUs_DSB/s320/Auguri%20Natale%202023_e.jpg" width="320" /></a></div><br /><div><br /></div>Elisabetta Lo Iaconohttp://www.blogger.com/profile/03624682650626470722noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6850093973904274416.post-18113531690736123722023-12-18T18:44:00.002+01:002023-12-18T18:44:57.289+01:00NON ERA SOLO UN GATTO<p><br />Nei giorni scorsi sono rimasta ferita, come tanti, dalla notizia delle sofferenze inferte al povero Leone. Non si dica mai che era "solo" un gatto e che sì, è stata una brutta cosa, ma i problemi sono ben altri. </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjt4qssfgytLZKpgShNMTU6mTxT-U5UZtnqAPDlbfIQ3M5dG5519ewgA_gw1wRwISz8hX-RvaQoqyzUtohphZisqvpTlpttZOVUGKIheuLGow96zENt602F9T7aYa0h-C2TpkbEz1cfBJxjCBPna1XtjezdMbh_ngs6fhpLcVWyK-fjVOBAMNBWnFCjxb1l/s1089/Leone.PNG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="324" data-original-width="1089" height="119" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjt4qssfgytLZKpgShNMTU6mTxT-U5UZtnqAPDlbfIQ3M5dG5519ewgA_gw1wRwISz8hX-RvaQoqyzUtohphZisqvpTlpttZOVUGKIheuLGow96zENt602F9T7aYa0h-C2TpkbEz1cfBJxjCBPna1XtjezdMbh_ngs6fhpLcVWyK-fjVOBAMNBWnFCjxb1l/w400-h119/Leone.PNG" width="400" /></a></div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Sono pienamente convinta che, quanto di terribile accade in questo travagliato mondo, sia proprio riconducibile alla mancanza di rispetto verso ogni più piccola creatura.</div></div><p>L'atteggiamento nei confronti di un essere indifeso è indice attendibile di quello che sta nel cuore di una persona e di quanto può fare, nel bene o nel male, a qualsiasi creatura che sta sotto la volta celeste. </p>Elisabetta Lo Iaconohttp://www.blogger.com/profile/03624682650626470722noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6850093973904274416.post-579313478603106752023-12-03T11:27:00.000+01:002023-12-03T11:27:02.542+01:00UNA VITA DI PASSI<p>La nostra vita è cadenzata dai passi: accelerati, lenti, sbagliati, vincenti, entusiasti, controvoglia, da soli o in compagnia, su strade piane, in salita o in discesa, su strade conosciute o tutte da scoprire...</p><p>Viandanti sempre in compagnia del rumore dei nostri passi, certi che "il cammino si fa camminando" (Machado).</p><p>Buon inizio del cammino di Avvento!</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiH2Ets1LMd9DDLPh1qzo_7kLyOne9XCBJ_4Tteu9g2IZYrIk8t9IxdutSSblMAMjLqNJ6jO7nc2PpAgmOr2-iaefBAG18ZfzIhhg-Ql7Il9xzHq6RM-xRuULLV7sh4UZbv9YZhLQGUqMGRWm7gVf3xpRixrctfWVbZC0FlqSpm4SiUjwU10Oe3j8Xt9lfi/s660/20231203_112249.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="602" data-original-width="660" height="293" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiH2Ets1LMd9DDLPh1qzo_7kLyOne9XCBJ_4Tteu9g2IZYrIk8t9IxdutSSblMAMjLqNJ6jO7nc2PpAgmOr2-iaefBAG18ZfzIhhg-Ql7Il9xzHq6RM-xRuULLV7sh4UZbv9YZhLQGUqMGRWm7gVf3xpRixrctfWVbZC0FlqSpm4SiUjwU10Oe3j8Xt9lfi/w320-h293/20231203_112249.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p>Elisabetta Lo Iaconohttp://www.blogger.com/profile/03624682650626470722noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6850093973904274416.post-78868557019533104792023-11-25T15:08:00.004+01:002023-11-25T15:10:51.981+01:00IL DIRITTO DI DIRE "NO"<p><span style="font-size: 17px;">La violenza è la parola dei deboli, degli incapaci, di chi non riesce a vedere la donna come un essere libero di fare le proprie scelte, di sognare, di dire dei no.</span></p><span style="font-size: 17px;">Chi vale, sa declinare con il dialogo qualsiasi sentimento, timore o risentimento.</span><div><span style="font-size: 17px;"><br /></span><div>
<span style="font-size: 17px;">Non dimenticando che, oltre alla violenza che provoca morte, ferite ed ematomi, c'è anche quella più sottile, psicologica, che entra dentro e mette a soqquadro le proprie certezze, sicurezze, fiducia.</span>
<br /><br /><span style="font-size: 17px;">In ricordo delle vittime di femminicidio (107 dall'inizio dell'anno) e di quante subiscono, ogni giorno, violenze fisiche e psicologiche.</span></div><div><span style="font-size: 17px;"><br /></span><div><span style="font-size: 17px;">#Giornatacontrolaviolenzasulledonne<br /></span><div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj44PUozrOqJ3fy51EVg9yeiyVa1SfEIIvYzsNsZlgiyjoOt8amFjIEcGh5eMQhuAQ7im7iUs4rk0d3TJ4vWqs6zKmOAZoGOCf2y_qt_ky1iCNIzxm0STz-L0eLJ_cUKxOEvO-i8GVV-UTMQzreDVeq33QPK5lsiIaffbZcyAmwpqjyG69xt5KVqYBlZte9/s1080/FB_IMG_1700920947139.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1080" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj44PUozrOqJ3fy51EVg9yeiyVa1SfEIIvYzsNsZlgiyjoOt8amFjIEcGh5eMQhuAQ7im7iUs4rk0d3TJ4vWqs6zKmOAZoGOCf2y_qt_ky1iCNIzxm0STz-L0eLJ_cUKxOEvO-i8GVV-UTMQzreDVeq33QPK5lsiIaffbZcyAmwpqjyG69xt5KVqYBlZte9/s320/FB_IMG_1700920947139.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="font-size: 17px;"><i>Opera dello scultore Stefano Pierotti</i></span></div><!--/data/user/0/com.samsung.android.app.notes/files/clipdata/clipdata_bodytext_231125_150410_817.sdocx--></div></div></div></div>Elisabetta Lo Iaconohttp://www.blogger.com/profile/03624682650626470722noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6850093973904274416.post-57509124714903080132023-11-18T19:44:00.004+01:002023-11-23T00:16:43.908+01:00LA MORTE DEI SENTIMENTI<p>L’assassinio di Giulia Cecchettin (<i>nella foto</i>) pone tanti interrogativi su cosa si sia inceppato in questa società e nell’emotività dei giovani. </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjrwQqi62wNF90lLoDZFjgBvBiWYWm-iQm3abLcZjJDSpc0KSIXROw6INR7KNx70FSNFGl1G4eSLCPfiVKYSnwPF5_v8HH43H3jW6i_bqWjBByWfFDPhnooMgi6GgLcaDoodwKRmGn1PNW9f3Gz8QRquhGJ6MJUDwXPmc8RgIsrUUvLhCpI3O7Fe8CN-VDF" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="" data-original-height="1480" data-original-width="1151" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjrwQqi62wNF90lLoDZFjgBvBiWYWm-iQm3abLcZjJDSpc0KSIXROw6INR7KNx70FSNFGl1G4eSLCPfiVKYSnwPF5_v8HH43H3jW6i_bqWjBByWfFDPhnooMgi6GgLcaDoodwKRmGn1PNW9f3Gz8QRquhGJ6MJUDwXPmc8RgIsrUUvLhCpI3O7Fe8CN-VDF" width="187" /></a></div>La tragica conta dei femminicidi non conosce fine. Donne che sono cadute sotto la violenza di chi sosteneva di amarle. Donne che hanno subito in silenzio o che si sono ribellate, magari chiedendo aiuto ma senza riuscire ad ottenere la necessaria protezione.<span><a name='more'></a></span><div><p>Un fenomeno che interessa ogni regione, ogni classe sociale e ogni età. La violenza da parte di fidanzati, compagni, mariti, può scattare per tante ragioni. Tra le principali motivazioni una gelosia esasperata e l’incapacità ad accettare una separazione. Fenomeni che, solitamente, sono preceduti da comportamenti da non sottovalutare. A questo proposito, il sito FemminicidioItalia.info propone un “<a href="https://femminicidioitalia.info/violentometro">violentometro</a>”, una scala di atteggiamenti che devono essere dei veri e propri campanelli di allarme per comprendere quando una relazione è tossica, allontanandosene al più presto. <span></span></p><p>L’omicidio di Giulia – se verrà confermata la responsabilità dell’ex fidanzato Filippo Turetta, come pare evidente dal video della violenza – mette a nudo la vigliaccheria di un giovane uomo, di appena 22 anni, che non si rassegna a un amore finito e che decide di tarpare le ali della libertà all’ex compagna. Dalle cronache sappiamo che Giulia, dopo la laurea che doveva conseguire proprio in questi giorni, avrebbe probabilmente cambiato città, giro di amici, vita.</p><p>Quello che colpisce è come un ragazzo di quell’età non sia capace di guardare oltre una separazione, di incassare la sconfitta e farne esperienza, spunto di riflessione per conoscere meglio se stesso e apprendere come tenere a bada le proprie emozioni. Come non sia capace di rimettere la propria vita sui binari di single, da cui partire per nuove esperienze sentimentali. Non si può mai giudicare una storia dall’esterno ma una cosa è certa: Filippo Turetta non amava Giulia. L’amore, quello vero, non porta a picchiare e uccidere la “luce dei propri occhi”, non consente di divenire un mostro e di scaricarne il corpo in un canalone, come si getta via una carta straccia. </p><p>L’amore è ben altro, è innanzitutto la capacità di riconoscere la libertà del partner e, quindi, di accettare anche la fine di una relazione se questo è quanto desiderato. Situazioni dolorosissime, senza dubbio, ma che fanno parte della vita. Quando tutto ciò avviene lealmente, in un maturo rapporto di dialogo, la lealtà rappresenta la strada primaria per elaborare questa forma di lutto. </p><p>Ma allora, viene, da chiedersi, che concezione di amore hanno questi giovani? Istruzione universitaria, sport, una famiglia alle spalle. Cosa è mancato a questo ragazzo, in quel percorso che conduce a maturare consapevolezza su sé, sugli altri e su quel complicato ma straordinario sentimento che si chiama amore? </p><p>Da dove ripartire per far comprendere ai giovanissimi quanto, talvolta, anche i genitori faticano a vivere? Come scardinare la concezione dell’amore come possesso, tanto da svilire la figura di una ragazza della sua individualità, dei suoi diritti a scegliere e ad essere felice? </p><p>Come far vivere ai giovani i rapporti in una simbiosi che mantenga le rispettive identità, personalità e libertà di decidere per la propria vita?</p><p>In che modo spiegare ai giovani che il rapporto con la partner non è competizione, non è una gabbia e neppure una presenza da sfoggiare come un trofeo dinanzi agli altri, magari per acquisire quella sicurezza che non si ha? Sino a uccidere la partner quando sembra spiccare il volo, desiderosa di raggiungere le sue mete. </p><p>C’è da augurarsi che questo dramma non si esaurisca con lo spegnimento dei riflettori ma divenga finalmente un terreno di riflessione e programmazione per avviare serie iniziative di educazione in generale e sentimentale in particolare. E non è detto che queste lezioni siano utili solo ai più giovani. Il mondo dei social, delle storie patinate, la predominanza dell’avere rispetto all’essere sono la dimostrazione di un imperante analfabetismo sentimentale che non può che generare catastrofi. Investendo come uno tsunami proprio quello che è il meccanismo più delicato ma anche straordinario di una persona: la capacità di amare, di farsi amare e di amarsi nel profondo. </p><div><br /></div></div>Elisabetta Lo Iaconohttp://www.blogger.com/profile/03624682650626470722noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6850093973904274416.post-51084514348423934022023-10-09T23:24:00.000+02:002023-10-09T23:24:20.914+02:00RIMANIAMO UMANI<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggSvd9kxtfc03OWZnnzQoTOavJVvG7ip9_3B9Q6LY7LHYiMl3OC_RxXQZvU9x3Tv1cmE5CxxPnJJTRnbT6YxZBx6lWmA-LAkuhecX3AXQNVLSTKz6rMRJQw3vSYglFOq3GZ4d83bd2RYiGrvXYLSGCUpeq1YrhQ9Dx4plAVACZR9yX48JhhEoKib1gLiAk/s1080/Screenshot_20231009_223629_Chrome.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="733" data-original-width="1080" height="217" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggSvd9kxtfc03OWZnnzQoTOavJVvG7ip9_3B9Q6LY7LHYiMl3OC_RxXQZvU9x3Tv1cmE5CxxPnJJTRnbT6YxZBx6lWmA-LAkuhecX3AXQNVLSTKz6rMRJQw3vSYglFOq3GZ4d83bd2RYiGrvXYLSGCUpeq1YrhQ9Dx4plAVACZR9yX48JhhEoKib1gLiAk/s320/Screenshot_20231009_223629_Chrome.jpg" width="320" /></a></div><br />La guerra è un tunnel infinito nel quale non si scorge più la luce dell'umanità. <p></p><p>In questi drammatici giorni, per gli attentati in Israele e per la reazione contro la Striscia di Gaza che si farà sempre più pesante, non si può fare a meno di pensare agli innocenti, al loro terrore, alle immani difficoltà quotidiane, al loro futuro strappato o compromesso, alle ferite fisiche ma soprattutto psicologiche.</p><p>Solo l'empatia, non come emozione momentanea ma come capacità di profonda immedesimazione, potrà permetterci di rimanere umani.</p>Elisabetta Lo Iaconohttp://www.blogger.com/profile/03624682650626470722noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6850093973904274416.post-49082333321041488302023-06-21T17:09:00.001+02:002023-06-21T17:09:35.031+02:00LEGAMI E CONNESSIONI<p style="text-align: left;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">Abbiamo un problema: alla vita reale, spesso, si applicano le dinamiche di quella virtuale. </span></div><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBu6i7h4CcsUJ6KEzLd8IYpKSc30lgJFmCx6ytxNk7ngRiTZ7MDNYF440jlmPhWQI6WtJxH__SllKQi4FEP5E28vhnYmzwjuR5-YJ5kr3caPl979IaFt3c8MS_uGc-7qIqbFprS-0u4wQ_eJSaO1s8aPFmXiRxd0YFGsM7Xp-ZYuOQob-P589t6crzbkDX/s1080/immagine.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1051" data-original-width="1080" height="194" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBu6i7h4CcsUJ6KEzLd8IYpKSc30lgJFmCx6ytxNk7ngRiTZ7MDNYF440jlmPhWQI6WtJxH__SllKQi4FEP5E28vhnYmzwjuR5-YJ5kr3caPl979IaFt3c8MS_uGc-7qIqbFprS-0u4wQ_eJSaO1s8aPFmXiRxd0YFGsM7Xp-ZYuOQob-P589t6crzbkDX/w200-h194/immagine.jpg" width="200" /></a></div><br /><p>Come ben delineato da Zygmunt Bauman, "I legami umani sono stati sostituiti dalle 'connessioni'. Mentre i legami richiedono impegno, 'connettere' e 'disconnettere' è un gioco da bambini". </p>Elisabetta Lo Iaconohttp://www.blogger.com/profile/03624682650626470722noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6850093973904274416.post-65135138996737661452023-05-27T17:18:00.005+02:002023-05-27T17:37:16.030+02:00BUON COMPLEANNO, PRIORE!<p>Don Lorenzo Milani è uno dei miei punti fermi. Oggi se ne parla ovunque in quanto si celebrano i 100 anni dalla nascita. </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIM4WoqaUBSyFXGZHFZuqE3LYdiy4FHKFlw7BeA4W4MhPy1IpsIROzo2tWj5Qy9iXfNbN8yrE_zu2AsvcMI90XIhfHr8Pjt8CKTvV91s8hzfNc1X-IUilmM-9kzXFczwnq0ndo1-m_53Er1idUQweXBDbuyjUQGRpnofXPIGMFVv-hb4HtrwEX7GnvCw/s1080/Screenshot_20230527_164208_Chrome.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="603" data-original-width="1080" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIM4WoqaUBSyFXGZHFZuqE3LYdiy4FHKFlw7BeA4W4MhPy1IpsIROzo2tWj5Qy9iXfNbN8yrE_zu2AsvcMI90XIhfHr8Pjt8CKTvV91s8hzfNc1X-IUilmM-9kzXFczwnq0ndo1-m_53Er1idUQweXBDbuyjUQGRpnofXPIGMFVv-hb4HtrwEX7GnvCw/s320/Screenshot_20230527_164208_Chrome.jpg" width="320" /></a></div><p></p><p>La sua vita e i suoi scritti li ripercorro spesso in quanto ci trovo i segni tangibili della fede vera e di come dovremmo trasformare la nostra società per essere davvero fratelli. <span></span></p><a name='more'></a><p></p><p>Andava al sodo, don Lorenzo, e aveva creato attorno a sé un gruppo di giovani finalmente pronti ad entrare in quel mondo che sembrava invece respingerli, in primis per la loro posizione sociale.</p><p>Don Lorenzo aveva insegnato ai suoi ragazzi che tutti abbiamo diritto a entrare ovunque, ovviamente impegnandoci a dovere. Messaggio quantomai attuale oggi, nell'epoca delle scorciatoie che fanno convergere nelle corsie di sorpasso chi non ha titoli, se li appiccica addosso o addosso gli sono messi dai protettori.</p><p>Don Lorenzo ci ha dato un grandissimo insegnamento su quello che dovrebbe essere il ruolo formativo della scuola.</p><p>Dalla sua esperienza di vita abbiamo appreso che non esiste periferia se riusciamo a farci fiorire i valori, l'amore e l'impegno e che anche un posto sperduto come Barbiana - destinato ad essere un niente sulle cartine geografiche - può diventare il centro di un grande modello educativo e meta, ancora oggi, di un costante pellegrinaggio mosso dalla gratitudine e dall'affinità. </p><p>Un prete tanto scomodo per quella Chiesa, di ieri ma anche di oggi, poco avvezza alle "sane" rivoluzioni. Ecco uno dei grandi limiti degli ambienti ecclesiastici, poco coraggiosi e poco determinati a far prevalere la verità. </p><p>Poi Milani ci ha insegnato un'altra verità rivoluzionaria, ovvero che l'obbedienza non è sempre una virtù. </p><p>E allora buon compleanno Priore, luce per tante persone di "periferia" e per chi crede che la Chiesa non è quella dei piani alti ma quella delle strade, ancor più se sterrate, dissestate, polverose o fangose, come appunto quelle di Barbiana.</p>Elisabetta Lo Iaconohttp://www.blogger.com/profile/03624682650626470722noreply@blogger.com0